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Medico aggredito in ospedale a Latina, parente di un paziente deceduto gli spacca naso e mandibola

L’aggressione è avvenuta all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. A quanto si apprende, un medico e due operatori sanitari sono stati aggrediti dal parente di un paziente deceduto dopo che questi ha saputo della morte del suo congiunto. Il figlio dell’uomo morto poco prima ha spaccato naso e mandibola al dottore.
A cura di Natascia Grbic
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Immagine di repertorio
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Un medico e due operatori sanitari dell'ospedale Santa Maria Goretti di Latina sono stati aggrediti dal parente di un paziente deceduto. Soprattutto il medico ha riportato ferite molto serie, dato che l'uomo con un pugno gli ha rotto il setto nasale e spaccato la mandibola. Ferito anche il collega intervenuto per allontanare l'aggressore. L'episodio è avvenuto all'interno del nosocomio, dove l'uomo è giunto dopo aver appreso telefonicamente la triste notizia della morte del proprio congiunto.

Prima di riagganciare avrebbe annunciato l'intenzione di "fare un macello" al suo arrivo in ospedale, e in effetti secondo le testimonianze si è scagliato sul dottore, iniziandolo a colpire. Una furia cieca, che non è stata placata nemmeno quando il collega del medico ha provato a intervenire. Anzi, anche lui è rimasto ferito, anche se non si conosce l'entità delle lesioni da lui riportate. Un fatto molto grave, sul quale si è espressa anche l'Asl di Latina, assicurando che saranno avviate "tutte le azioni necessarie alla loro tutela non essendo più tollerabili tali atteggiamenti a danno degli operatori sanitari".

Aggredisce medico dopo morte di un parente, ferite tre persone

Sul caso si è espresso anche l'Ordine dei medici di Latina tramite una nota in cui condanna il violento episodio che ha visto il ferimento del medico. "L’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Latina esprime solidarietà e vicinanza nei confronti di due colleghi medici e di due operatori sanitari aggrediti ieri nell’ospedale S.Maria Goretti e colpevoli solo di svolgere il proprio lavoro al servizio dei cittadini. Augura loro un pronto recupero psicofisico e ricorda l’impegno, a suo tempo preso dall’Ordine, di tutelare legalmente attraverso il suo ufficio legale il decoro professionale e la dignità dei propri iscritti quando sono  vittime di violenza nell’espletamento della loro attività professionale".

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