Medici di base, nel Lazio numeri da grave emergenza: “Rocca non fa nulla e aspetta Meloni”
I numeri non mentono: entro il 2026 andranno in pensione nel Lazio ben 231 medici di base, secondo l'ultimo Rapporto GIMBE. E per il 2024 nella regione della Capitale erano stati individuati già un totale di 390 ambiti carenti. Due bandi sono serviti per reclutare soltanto 122 nuovi medici di medicina generale. Troppo pochi, tanto che la Regione ha aperto un terzo bando aperta agli specializzandi, ma i risultati ancora non sono stati resi noti. Il risultato di questo scenario allarmante è che in alcuni paesi del Lazio i medici di base mancano del tutto. E la stessa situazione, come abbiamo raccontato, si riscontra anche in alcuni quartieri di Roma. Tre medici di base operanti nel Municipio VI andranno in pensione presto e ognuno di loro assiste 1500 pazienti per un totale di 4500 persone, che si ritroveranno in breve tempo senza medico.
Come detto, per l'anno 2024 sono stati individuati 390 ambiti carenti: 5 nel Comune di Roma; 42 nella ASL Roma 4; 86 nella ASL Roma 5; 42 nella ASL Roma 6; 54 nella ASL di Frosinone; 103 nella ASL di Latina; 15 nella ASL di Rieti; 43 nella ASL di Viterbo. Situazioni di emergenze su Roma sono state segnalate, nel Municipio XI sui quartieri di Ponte Galeria e del Trullo; nel Municipio VI a Colle del Sole e a Villaggio Breda, come abbiamo visto; nel Municipio VII a Cinecittà Est; nel Municipio XIII a Ostia; ma anche in provincia di Rieti a Fara in Sabina e di Viterbo a Vignanello.
Ma la Regione Lazio può fare qualcosa? Secondo il presidente Rocca occorre una riforma a livello nazionale. Ma per le opposizioni la Regione può invece intervenire subito, "con le misure di propria competenza, ovvero stipulando un nuovo Accordo Integrativo Regionale e introducendo dei vincoli d’apertura nei bandi pubblici per garantire la copertura di periferie e aree disagiate meno gettonate dai medici come sede dei propri studi. C’è un proverbio calzante per situazioni come questa: ‘mentre il medico studia, il malato muore’. Ed è proprio quello che sta facendo la destra con la sanità pubblica". È il parere della consigliera regionale del Pd del Lazio, Eleonora Mattia.
Ieri in consiglio è stata discussa una mozione, presentata da Mattia e firmata dai consiglieri Califano, La Penna (Pd), Tidei, Nobili (IV) e Zeppieri (Polo progressista), proprio sulla carenza di medici di medicina generale a Roma e nel Lazio. Nel testo si chiede alla giunta "di avviare il confronto con le organizzazioni sindacali dei Medici di Medicina Generale al fine di individuare, anche tramite un Accordo Integrativo Regionale, le misure più opportune e adeguate a contrastare il fenomeno della carenza dei Medici di Medicina Generale nel Lazio".
Secondo Mattia "la grave carenza di medici di medicina generale compromette l’accesso alle cure primarie nelle periferie e nelle aree interne e rischia di intasare i Pronto Soccorso. E’ urgente che la Regione faccia subito la propria parte".
Tra le misure di competenza regionale indicate nella mozione c'è per esempio la mappatura del territorio delle zone disagiate e di quelle con prolungata carenza di medici. Ma anche "vincoli di apertura nei bandi pubblici, agevolazioni e incentivi all’apertura di studi di MMG nei luoghi più bisognosi, come la messa a disposizione di locali idonei per l’apertura di studi medici, anche con la collaborazione delle amministrazioni comunali; incentivi economici, anche con la creazione di un apposito fondo regionale, come fatto in altre Regioni; ambulatori territoriali temporanei nelle zone scoperte”.