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Mazzette in cambio di informazioni ai criminali: chiesti 6 anni per De Vivo, fidanzato di Marianera

Sono stati chiesti sei anni di carcere per Jacopo De Vivo, il fidanzato della praticante avvocata Camilla Marianera, per l’accusa di corruzione in atti giudiziari.
A cura di Natascia Grbic
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La procura di Roma ha chiesto una condanna a sei anni di carcere per Jacopo De Vivo, il ragazzo accusato, insieme alla praticamente avvocata Camilla Marianera, di aver venduto notizie coperte dal segreto istruttorio in cambio di mazzette. La sentenza per De Vivo, che ha scelto il rito abbreviato, è prevista per l'8 marzo. Marianera, invece, ha scelto di andare a processo con rito ordinario. Entrambi sono accusati di corruzione in atti giudiziari. L'Avvocatura dello Stato si è costituita parte civile per la Presidenza del Consiglio e per il Ministero della Giustizia, chiedendo un risarcimento di 500mila euro.

Secondo la procura, De Vivo e Marianera, dal 2021 fino a dicembre 2022 "erogavano utilità economiche a un pubblico ufficiale allo stato ignoto, appartenente agli uffici giudiziari di Roma e addetto all'ufficio intercettazioni, perché ponesse in essere atti contrari ai doveri del suo ufficio, consistenti nel rilevare l'esistenza di procedimenti penali coperti dal segreto, l'esistenza di intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, atti remunerati mediamente nella misura di 300 euro a richiesta".

La cosiddetta ‘talpa' nel Tribunale di Roma, non è mai stata individuata. Camilla Marianera ha negato l'esistenza di una talpa: durante l'interrogatorio ha ripetuto più volte che le sue erano solo millanterie per estorcere soldi a persone riguardo processi a loro carico.

‘"lo tramite il mio studio… cosi… diciamo che conosciamo una persona che è .. si occupa in proc… che sta in procura nell'ufficio dove sbobinano le intercettazioni e tutto… e a me fa tanti favori… tipo che se gli metto il nome co' la data di nascita lui…". Queste le parole con cui Camilla Marianera rassicurava Giampà Luca, narcotrafficante residente a Spinaceto e sposato con una donna del clan Casamonica. Giampà le aveva chiesto di informarsi su eventuali procedimento a suo carico in cambio di denaro. Marianera, che sembra lavorasse insieme al fidanzato De Vivo, era stata anche assunta come segretaria nello staff dell'assessora alle Pari Opportunità al Comune di Roma Monica Lucarelli (estranea ai fatti e alle indagini) potendo così avere accesso a informazioni riservate.

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