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Maxi sequestro di criptovalute a Roma, arrestato Franco Lee: si definiva “bancomobile decentralizzato”

Le indagini sono partite nel 2023. In un’intervista rilasciata durante la Blockchain Week a Roma aveva spiegato come operava, movimentando grandi somme di denaro garantendo l’anonimato agli ‘investitori’.
A cura di Natascia Grbic
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L'uomo arrestato dai carabinieri
L'uomo arrestato dai carabinieri

Si vantava, anche in interviste video, di poter sostituire qualsiasi somma contante in criptovalute. Migliaia di euro, anche fino a 100mila a transazione, e con un ‘vantaggio': anonimato garantito per gli investitori. Franco Lee, nome noto nel mondo delle cripto, è stato arrestato questa mattina dai Carabinieri della Sezione Criptovalute del Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria e dai militari del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri Roma-EUR. Sulla testa dell'uomo pendono accuse molto gravi: esercizio abusivo di attività finanziaria e offerta al pubblico di servizi di investimento, impiego in servizi finanziari speculativi ( criptovalute) di utilità provento di reato attraverso l’acquisto di criptovalute e riciclaggio.

Le indagini sono cominciate nel 2023 in seguito al monitoraggio di Telegram e Instagram. Qui l'uomo sponsorizzava la sua attività, definendosi un ‘Bancomobile decentralizzato' 24 ore su 24 e sostenendo di poter comprare e rivendere qualsiasi tipo di criptovalute. A lui si rivolgevano moltissime persone, alcune delle quali molto probabilmente con l'intento di riciclare denaro sporco. Franco Lee poteva arrivare a eseguire scambi in criptovalute fino a 100mila euro per transazione.

Agli atti è finita anche un'intervista rilasciata dall'uomo durante la Blockchain Week a Roma. L'uomo era stato visto dare i suoi biglietti da visita all'uscita della manifestazione ed era stato avvicinato dai creator di ‘Investitori folli'. "Secondo me al mondo bisognerebbe essere un po' più liberi – aveva detto nell'intervista – Non sono contro il pagamento delle tasse, sono d'accordo che il cittadino debba pagarle, ma sono contrario al fatto che non abbiamo nessun diritto. Faccio questo per far capire alla gente che il futuro è nei Bitcoin".

Dall'analisi condotta dai militari è emerso che dal 2021 Franco Lee ha movimentato quasi nove milioni di euro, con un numero di scambi superiore a 3mila e prendendo commissioni tra il 5 e 10%. Queste erano più alte rispetto agli exchange classici proprio perché garantiva l'anonimato agli investitori, ignorando qualsiasi norma in materia di antiriclaggio del denaro. In totale a casa di Franco Lee sono stati sequestrati sei telefoni, due notebook e otto carte di credito, oltre a 600mila euro in criptovalute tra Bitcoin, Usdt, Ethereum e Matic. Si tratta del più grande sequestro di denaro virtuale mai eseguito dai carabinieri.

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