Matrimonio con cori fascisti a Castel Gandolfo, interviene il Comune: “Accerteremo eventuali reati”
Prima il matrimonio, celebrato con rito religioso. Poi i fumogeni giallorossi degli invitati, tra cui alcuni ultras romanisti, e i cori fascisti per accogliere le avvenute nozze. Sta facendo molto discutere il matrimonio che si è celebrato venerdì pomeriggio nella Parrocchia Pontificia San Tommaso da Villanova, a Castel Gandolfo, in piazza della Libertà. Tanto che persino l'amministrazione comunale è intervenuta, condannando quanto avvenuto. "L'Italia è antifascista, Castel Gandolfo è antifascista, come ci ricordano anche la nostra Costituzione e la nostra storia – dichiara il sindaco in una nota – Castel Gandolfo è da sempre legata a valori di pace, fratellanza, accoglienza e democrazia, come racconta la sua storia legata a quella dei Papi. E la nostra piazza della Libertà ne è il simbolo per eccellenza. Qui tantissimi pellegrini sono venuti ad ascoltare le parole del Papa e oggi questa stessa piazza è il cuore pulsante della nostra vita culturale e di comunità e il suo nome non può essere infangato con episodi simili".
La vicenda è stata riportata da la Repubblica dopo che uno degli invitati ha diffuso il video del matrimonio, con gli sposi accolti fuori dalla chiesa con la rivisitazione in chiave giallorossa di ‘Faccetta nera' e salutati con "Eja Eja, Alalà", l'espressione usata durante il fascismo. A lanciare i cori, secondo quanto riportato dal quotidiano, sarebbero stati alcuni ultras romanisti di estrema destra invitati al matrimonio. L'episodio sarebbe forse passato inosservato se il video non fosse stato pubblicato sui social, scatenando una forte ondata di indignazione.
"Il Sindaco Alberto De Angelis – conclude la nota – la Giunta, il Presidente del Consiglio e i consiglieri comunali di maggioranza condannano apertamente e con fermezza quanto avvenuto ieri pomeriggio, venerdì 13 settembre 2024, in piazza della Libertà a Castel Gandolfo e affermano che sarà loro impegno accertare con le autorità preposte la legittimità di quanto accaduto e gli eventuali reati commessi. I fatti di ieri ci impongono anche una riflessione su quanto fatto nella nostra comunità e sull'impegno che dobbiamo mettere nel difendere la democrazia. Non basta, dobbiamo fare di più per ribadire ancora e per sempre i valori positivi fondanti della nostra Repubblica, la nostra Costituzione, difendendo l'italia e la nostra piazza della Libertà".