Matias ucciso dal padre, il preside della scuola: “Abbiamo spiegato ai compagni che non c’è più”
"Abbiamo raccontato ai bambini che il piccolo Matias non c'è più". Sono le parole piene di dolore del dirigente scolastico della scuola primaria Derna Peruzzi e Saturno Cecchini di Vetralla, frequentata dal bimbo di dieci anni ucciso dal padre nella sua abitazione nel primo pomeriggio di ieri, martedì 16 novembre. Davanti all'istituto scolastico di Largo Rodolfo Luzi i genitori si sono riuniti in silenzio stamattina, quando hanno portato i loro figli che sono entrati in aula al suono della campanella. Sulla porta di casa di Matias, all'interno della quale si è consumata la tragedia, i cittadini hanno portato fiori, foto, peluches e ceri, lettere di amichetti. Il preside ha raccontato come la scuola si sta movendo in queste ore successive all'omicidio che si è consumato ieri nel Comune del Viterbese e come l'intento sia quello di dimostrare sostegno e supporto agli alunni e alle loro famiglie.
"I bambini già sapevano che Matias non c'era più"
"Siamo impegnati in un incontro tutti insieme in classe – ha spiegato il preside – I bambini quando gliel'abbiamo detto sapevano già che Matias non c'era più". Alla scuola di Vetralla oggi si parla di lui "abbiamo chiesto ai suoi compagni di classe di raccontarci un ricordo, un gioco fatto insieme, delle frasi simpatiche che diceva che li facevano divertire quando giocavano". Quello che maestri e dirigente scolastico vogliono fare è di "ascoltarli e di fargli tirare fuori le loro emozioni, in un momento difficile come questo – spiega – La psicologa della scuola sta portando avanti un'attività di rilassamento".
Il padre di Matias arrestato per omicidio
Mirko Tomkow, quarantaquattro anni, è stato arrestato con l'accusa del reato di omicidio, per aver ucciso con una coltellata alla gola inferta con un coltello da cucina il figlio di dieci anni. L'uomo aveva ricevuto un divieto di avvicinamento alla famiglia, ai luoghi frequentati dal bambino e dalla moglie. Ancora non è chiaro il movente: l'ipotesi è che abbia agito per vendetta nei confronti della donna. L'uomo finito in manette è stato piantonato all'ospedale Belcolle di Viterbo, positivo al Covid-19 era uscito dalla quarantena perché passati 21 giorni. La moglie e madre del bambino è sotto choc. Gli inquirenti ascolteranno entrambi i genitori per ricostruire il quadro della vicenda.