Matias ucciso dal padre che gli diceva: “Tua madre è una put…, le do fuoco poi mi uccido”
Al piccolo Matias diceva: "Tua madre è una putt…". La moglie era oggetto di continue minacce, che però non è riuscita mai a denunciare: "Ti do fuoco con la benzina e poi mi uccido anche io", una delle frasi a lei rivolte dal compagno. Mirko Tomkow martedì ha ucciso il figlio di appena 10 anni con una coltellata alla gola. Ma l'ipotesi su cui stanno lavorando gli investigatori è che forse l'obiettivo principale era proprio la mamma del bambino, che in quel momento, tuttavia, non era in casa. Lo scorso 10 settembre l'uomo è stato raggiunto da un divieto di avvicinamento alla compagna e al figlio e da un obbligo di allontanamento da casa.
Tomkov ha ucciso Matias con una coltellata alla gola
Stando a quanto si apprende, l'altroieri Matias sarebbe stato preso a scuola da un parente e sarebbe stato accompagnato a casa intorno alle 13. La stessa mattina il papà si è allontanato da una struttura sanitaria romana dove si trovava perché positivo al Covid. È andato a casa della compagna e del figlio, a Vetralla, ha preso un coltello dal cassetto delle posate e ha ucciso il bambino con una coltellata alla gola. Alle 15,30 è tornata a casa la mamma di Matias, che ha trovato suo figlio morto e il compagno a terra privo di sensi, forse per un abuso di alcol. Prima di uccidere il figlio, l'uomo avrebbe coperto naso e bocca del bambino con del nastro adesivo. Poi avrebbe tentato di gettare del liquido infiammabile su un lenzuolo per dargli fuoco, ma senza successo. Secondo quanto sta emergendo dalle indagini, Tomkov avrebbe perso il lavoro di recente e avrebbe problemi con l'alcol.
il maresciallo: "Monitoravamo costantemente la situazione"
Come detto, la mamma non ha mai trovato il coraggio di denunciare la situazione che subiva da anni. La procura, tuttavia, si è mossa autonomamente dopo le segnalazioni ricevute da alcuni vicini e ha settembre ha disposto le misure di allontanamento nei confronti di Tomkow. I carabinieri di Vetralla, stando a quanto si apprende, hanno monitorato continuamente la situazione e il maresciallo Stefania Pandolfi ha spiegato: "Non era sola, monitoravamo la situazione costantemente. Ci siamo sentite lunedì, era tranquilla e non mi ha segnalato nulla che poteva allarmarci".