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Massacrò di botte l’immunologo Le Foche, paziente rischia il processo per tentato omicidio

Rischia di finire a processo il paziente 36enne che ha massacrato di botte l’immunologo Francesco Le Foche ad ottobre 2023, perché non voleva curare il suo cane. La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio al gup, che si esprimerà a luglio.
A cura di Alessia Rabbai
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La Procura della Repubblica di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per il paziente trentaseienne, che ha massacrato di botte l'immunologo Francesco Le Foche. L'appuntamento in aula davanti giudice dell'udienza preliminare, che deciderà in merito al processo, è fissata per mercoledì 17 luglio. Il trentaseienne, ora nel carcere di Regina Coeli dopo la convalida del fermo, ha precedenti per detenzione abusiva di armi, danneggiamento e violenza a pubblico ufficiale, e deve rispondere dell'accusa di tentato omicidio.

Dalla perizia psichiatrica disposta dai Tribunale e svolta sull'imputato, con problemi psichici, è emerso che il paziente può sostenere il processo, nonostante avesse "una diminuita capacità di intendere e di volere al momento del fatto".

L'aggressione all'immunologo Francesco Le Foche

L'episodio di cui è rimasto vittima l'immunologo Francesco Le Foche, sessantacinque anni, è avvenuto il 5 ottobre 2023 nel suo studio che si trova a pochi passi da Villa Borghese e Piazza Fiume. Il professore, che ha partecipato a trasmissioni televisive con interventi in merito ad argomenti scientifici,in particolare durante i mesi dell'emergenza sanitaria, è stato aggredito nel suo studio medico in via Po a Roma. Le Foche conosceva il paziente, perché gli si era già rivolto per una spondilodiscite, un’infezione alla colonna vertebrale, ma in quel frangente ha preteso che curasse il suo cane.

Quando Le Foche gli ha risposto che non avrebbe potuto farlo, perché non era un veterinario, ha afferrato un contenitore in vetro e lo ha colpito ripetutamente. A salvargli la vita è stato un agente di polizia libero dal servizio, che è intervenuto nello studio, dopo aver sentito le urla dalla strada.

Le Foche ha subito vari interventi chirurgici per recupoerare la vista

Dopo il pestaggio le condizioni di Le Foche erano gravissime. Soccorso e trasportato con urgenza al Policlinico Umberto I, ha subito tre interventi chirurgici in quattro giorni per un trauma cranico facciale, la frattura del setto nasale e la frattura del pavimento orbitario di sinistra. Le operazioni alle quali è stato sottoposto gli hanno consentito di recuperare la vista.

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