Massacrato di botte prima dell’omicidio di Willy non sporge querela: prosciolto Marco Bianchi
Prosciolto dall'accusa di lesioni perché la vittima non ha mai presentato querela. Questo quanto successo a Marco Bianchi, uno dei ragazzi accusati di aver ucciso il 21enne Willy Monteiro Duarte a Colleferro. Secondo quanto riportato da la Repubblica, per ‘Maldito' e un suo amico è stato disposto il proscioglimento dal processo in cui erano imputati con l'accusa di aver massacrato di botte a Velletri un cittadino di nazionalità rumena. Quest'ultimo riportò lesioni gravissime dal pestaggio: la denuncia scattò d'ufficio, il processo istituito. Ma, riporta sempre il quotidiano, nel frattempo è intervenuta la riforma Cartabia: e se la vittima non sporge querela, il processo non si può fare, L'uomo pestato non ha mai formalizzato quell'atto: e così per i due è stato disposto il proscioglimento.
Marco Bianchi si trova attualmente in carcere con l'accusa di aver ucciso, nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2020, il 21enne Willy Monteiro Duarte. Il giovane aveva visto un amico in difficoltà mentre veniva picchiato fuori da un pub a Colleferro: si era avvicinato per aiutarlo ad alzarsi e portarlo via, quando è stato raggiunto dalla furia dei picchiatori, che lo hanno preso a calci e pugni fino a ucciderlo. I testimoni sono stati tutti concordi: a uccidere Willy sono stati Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia.
I ‘gemelli' di Artena sono stati condannati in primo grado all'ergastolo, pena ridotta in appello a ventiquattro anni di reclusione. Pincarelli e Belleggia sono stati invece condannati rispettivamente a ventuno e ventitré anni di carcere. La parola spetta ora alla Cassazione.