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Massacrato di botte in carcere il presunto killer di Cristiano Molè: gravissimo in ospedale

È grave Marco Casamatta, l’uomo arrestato con l’accusa di essere l’assassino di Cristiano Molè. Il 41enne è ricoverato in ospedale con ferite gravissime in tutto il corpo.
A cura di Natascia Grbic
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Cristiano Molè, foto da Facebook.
Cristiano Molè, foto da Facebook.

Massacrato di botte nel carcere di Regina Coeli Marco Casamatta, l'uomo arrestato lo scorso 2 luglio con l'accusa di essere l'assassino di Cristiano Molè, ucciso a gennaio scorso a Corviale. Il 41enne è stato vittima di un vero e proprio raid punitivo: a pestarlo sono stati altri detenuti, che sono riusciti a raggiungerlo nonostante fosse recluso nel regime di massima sicurezza. L'aggressione è avvenuta lo scorso martedì: Casamatta è al momento ricoverato in ospedale in condizioni gravissime, con ferite e fratture su tutto il corpo. Sul raid è stata aperta un'indagine: secondo una prima ipotesi, il raid potrebbe essere collegato all'eventualità che Casamatta potesse collaborare con gli inquirenti, fornendo retroscena e dando informazioni sui vari gruppi che popolano la criminalità organizzata romana.

Insieme a Marco Casamatta è stato arrestato anche Manuel Severa, considerato il mandante dell'omicidio di Molè. Si tratta di due persone già note alle forze dell'ordine e con numerosi precedenti penali alle spalle. In particolare Severa è stato condannato per essere stato uno degli uomini che hanno sequestrato, su mandato di Tamara Pisnoli, l'imprenditore Antonello Ieffi.

Cristiano Molè è stato ucciso mentre si trovava all'interno della sua auto a Roma, in zona Corviale. Diversi i colpi d'arma da fuoco che gli sono stati sparati e che lo hanno ucciso sul colpo. In auto con lui c'era una persona rimasta ferita che è sopravvissuta all'agguato. Molè, già noto alle forze dell'ordine, era stato gambizzato nel 2014 ed era uscito da poco dal carcere. Tra le ipotesi dell'omicidio, quella del regolamento di conti all'interno della criminalità organizzata romana.

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