Massacra di botte un giovane senza motivo alla fermata dell’autobus: condannato a 9 anni di carcere
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Nove anni e quattro mesi di reclusione è la condanna che i giudici hanno stabilito nei confronti di un trentenne, che ha aggredito un giovane in zona Bravetta a Roma la notte del 3 luglio del 2024. L'uomo è finito a processo per tentato omicidio. Nei confronti dell'imputato i giudici hanno riconosciuto l'aggravante per futili motivi. Non è ad oggi chiaro il perché del gesto violento, l'ipotesi è che l'aggressore abbia appunto agito senza motivo.
Aggredito con una bottiglia rotta alla gola, preso a calci e pugni
Secondo quanto ricostruito in sede processuale, come riporta La Repubblica, dopo la denuncia della vittima poco prima dell'aggressione il giovane aveva terminato il turno di lavoro da aiuto cuoco in locale di Bravetta. Come al solito sarebbe dovuto tornare a casa in autobus, ma una volta alla pensilina un uomo, che non aveva mai visto prima d'ora, gli si è avvicinato e lo ha aggredito.
In sede di denuncia il giovane ha raccontato agli investigatori, che l'uomo gli è parso da subito nervoso. Gli si è prima avvicinato e poi si è allontanato, per poi tornare con una bottiglia rotta, con quale lo ha ferito alla gola. Una volta a terra, lo ha preso a calci e a pugni. Poi è scappato, lasciandolo da solo riverso in una pozza di sangue.
La vittima operata d'urgenza e ricoverata con prognosi riservata
Facendosi forza il giovane gravemente ferito è riuscito a chiamare il Numero Unico delle Emergenze 112 e a chiedere l'intervento urgente di un'ambulanza, dicendo che aveva appena subito un'aggressione e indicando l'indirizzo esatto in cui si trovava. Arrivata la segnalazione in pochi minuti sul posto è giunto il personale sanitario in ambulanza, che lo ha soccorso e trasportato in ospedale. Giunto al pronto soccorso il paziente ha avuto bisogno di un'operazione d'urgenza ed è stato ricoverato in prognosi riservata.