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Massacra di botte la suocera fino ad ucciderla: confermata la condanna a 21 anni e 7 mesi

Definitiva la condanna a 21 anni e sette mesi di carcere per Antonino Zappalà, riconosciuto responsabile dell’omicidio della suocera Nadia Bergamini in due gradi di giudizio.
A cura di Rosario Federico
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Antonino Zappalà è stato riconosciuto colpevole in due gradi di giudizio per l'omicidio della suocera Nadia Bergamini, ora deve scontare 21 anni e sette mesi di carcere. La difesa dell'uomo non ha impugnato il verdetto con il quale a gennaio scorso la Corte di assise di appello di Roma aveva confermato la decisione della Corte d'assise di Latina ritenendolo colpevole di omicidio volontario, lesioni nei confronti del padre con cui viveva e la vittima e di resistenza a pubblico ufficiale.

Prima l'ha picchiata poi l'ha lasciata agonizzante a terra in un lago di sangue

I fatti sono accaduti il pomeriggio del 14 gennaio 2022 in un appartamento alla periferia di Latina. La figlia di Nadia Bergamini era rientrata nella sua abitazione quando ha trovato la madre agonizzante in casa. L'anziana è stata soccorsa da un'ambulanza del 118 che l'ha trasferita in ospedale. Nonostante sia stata sottoposta a un intervento chirurgico d'urgenza a causa di un vasto ematoma celebrare è deceduta poche ore dopo il ricovero.

La versione dei fatti fornita da Antonino Zappalà non ha retto a lungo: aveva riferito di non sapere cosa fosse accaduto a Nadia, che la donna era caduta da sola e che non era riuscito a impedirlo. Secondo la ricostruzione, il 46enne, probabilmente sotto effetto di alcol, ha reagito alla richiesta di aiuto della suocera per una commissione da sbrigare che, per una disabilità che la costringeva sulla sedia, non poteva muoversi in autonomia, si è alzato, è andato verso di lei e ha iniziato a picchiarla a mani nude, lasciandola infine agonizzante a terra. L'uomo gestiva un bar insieme alla compagna ed era molto conosciuto in zona. Già in passato era finito nei guai per colpa dell'alcol per cui sembra avesse problemi di dipendenza.

La testimonianza del padre di Zappala: "È stato mio figlio"

"È stato mio figlio a picchiare e uccidere Nadia Bergamini. Lo aveva già fatto e in diverse occasioni ha preso a calci e pugni anche me". Le dichiarazioni sono del padre di Antonino Zappalà che ha testimoniato contro il figlio nel corso del processo per l'omicidio di Nadia Bergamini accusandolo così di aver ucciso la suocera. Le figlie dell'anziana si sono costituite parte civile durante il processo.

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