Marina Pierlorenzi (ANPI): “No a strumentalizzazioni e tentativi di parassitare il 25 aprile”

Il ministro Nello Musumeci ha chiesto ‘sobrietà' per le celebrazioni del 25 aprile. Cosa ne pensa?
Ho trovato la frase del ministro irrispettosa e irriguardosa nei confronti dell'Anpi. Siamo un'associazione che per sua natura caratterizza le manifestazioni con un approccio solenne, e allo stesso tempo cerca di attualizzare alcune cerimonie al momento storico che vive. La nostra è una storia di persone che con sobrietà e profondo rispetto di tutti non hanno neanche raccontato i loro eroismi, le cose per cui hanno rischiato la vita: i nostri partigiani e le nostre partigiane, coloro che sono stati torturati e mandati nei campi di sterminio, che solo dopo anni sono riusciti a raccontare quegli orrori. Quello che ha detto il ministro Musumeci è irrispettoso della storia gloriosa di tutti quei giovani, donne, uomini, bambini, ragazzini che sono morti per regalarci la libertà.
C'è chi ha inteso queste parole come un modo per depotenziare il 25 aprile.
Credo che al di là delle parole dette e delle contingenze dovute purtroppo alla morte di un grande Papa, del quale tutti piangiamo la scomparsa, questo Governo ha cominciato a voler depotenziare il 25 aprile da tanto tempo. Parlo delle dichiarazioni che hanno fatto negli anni, a partire da quelle relative alle Fosse Ardeatine, ma anche quando si sono pronunciati o non pronunciati sui valori dell'antifascismo, o il fatto che abbiano cercato di tagliare i fondi per l'80esimo anniversario della Liberazione. Ci sono stati vari episodi. Stavolta hanno cercato di strumentalizzare una persona unica come Papa Francesco, ma noi faremo la manifestazione esattamente come previsto. Ciò che eviteremo di proporre sono i momenti più di intrattenimento come i balli e gli spettacoli che avevamo pensato per questo 80esimo. Ma dato il lutto avevamo già deciso di rinviarli, proprio per rispetto alla figura del Pontefice.
Come si strutturerà la giornata?
Sarà una giornata molto lunga che abbiamo condiviso con tantissime realtà tra cui i partiti della sinistra e del centrosinistra, le associazioni della Casa della Memoria, le associazioni della società civile, i sindacati, le associazioni degli studenti universitari e medi. Con loro abbiamo strutturato in questo lungo percorso durato tre mesi un progetto che ci ha portato a far diventare questa festa non più un semplice corteo fino a Porta San Paolo, ma un'intera giornata dedicata all'80esimo anniversario. Si parte la mattina alle 8 con una celebrazione dei martiri delle Fosse Ardeatine, per poi partire in corteo alle 9.30 da largo Bompiani. Si arriverà in un primo momento a parco Schuster, quindi un posto largo, grande, dove sin dalla mattina presto ci saranno musiche e letture della Resistenza. Alle 14.30 alcune persone andranno a piedi a Porta San Paolo per depositare una corona. Sarà una giornata completa, che speriamo sia condivisa dalla cittadinanza romana che partecipa sempre con grande slancio al 25 aprile. Speriamo che non vi sia nessun tipo di provocazione o incidente perché abbiamo lavorato in questo modo proprio per sottrarci da quei momenti in cui altri si appropriano della piazza resistenziale della Liberazione per altri scopi, come è purtroppo successo negli ultimi anni.
Questo è il primo anno in cui il palco non sarà a Porta San Paolo, una decisione che ha scatenato molte polemiche. Avete deciso di cambiare luogo dopo quanto successo lo scorso anno tra il servizio d'ordine della Comunità ebraica e i manifestanti pro Palestina?
No, come ho già spiegato abbiamo scelto parco Schuster perché è un posto molto ampio in grado di ospitare una grande festa. A Porta San Paolo non sarebbe stato possibile perché è un luogo più piccolo, dove è difficile stare tutti insieme, tanto che gli altri anni le persone andavano via non appena finito il corteo perché c'era troppa calca. Abbiamo quindi deciso di cercare un posto che avesse una capacità di accoglienza maggiore. È chiaro che c'è anche la volontà di sottrarsi a forme parassitarie di altri che negli anni passati hanno approfittato della nostra piazza per avere visibilità, senza aver nemmeno valorizzato i valori del 25 aprile.
A chi si riferisce?
Non faccio nomi proprio perché non voglio dare spazio ad altri su polemiche che non appartengono all'Anpi. Noi abbiamo fatto delle scelte condivise con decine di associazioni e partiti politici, le dietrologie le lascio fare ad altri. Spero solo che venerdì ci sia tanta gente contenta e gioiosa di celebrare insieme questo 25 aprile in maniere solenne, sobria e festosa. Ogni polemica è sterile e non aiuta a creare un clima di serenità, cosa che non vogliamo assolutamente. Ogni tentativo di appropriazione di un corteo già predefinito e organizzato è spiacevole e ci addolora molto, speriamo non succeda.
Alcune associazioni, realtà sociali e sindacati di base hanno annunciato che a un certo punto del corteo si staccheranno e si dirigeranno a Porta San Paolo.
Non è assolutamente un problema. Se c'è un comportamento rispettoso in tutto il corteo e vi è questa volontà di separarsi e andare a Porta San Paolo non è un dramma. Il nostro comitato provinciale ha fatto una scelta. Se qualcuno non si riconosce e vuole venire lo stesso al nostro appuntamento, che peraltro non ha condiviso, spero faccia il percorso in maniera tranquilla, dietro di noi, per arrivare dove vuole, anche a Porta San Paolo invece che a Parco Schuster.
Quello che trovo importante è che con noi ci saranno molti giovani, studenti e studentesse molti dei quali erano al corteo del Quadraro l'altro giorno con uno striscione che diceva ‘Le vespe volano ancora', che trovo molto forte, come a dire ‘c'è la Resistenza che continua'. Dal palco parleranno le associazioni partigiane, i sindacati, gli studenti e le studentesse, Mediterranea, Emergency, i ragazzi del Mario Mieli e la nostra partigiana Luce, Luciana Romoli. I veri protagonisti saranno i giovanissimi. Lo scorso anno le persone rimasero in piazza fino alle 14, una vera e propria innovazione per il corteo del 25 aprile, e la cosa non fu minimamente notata dai giornali, si parlò solo degli scontri avvenuti la mattina e non del fatto che 30mila persone avessero partecipato al corteo dell'Anpi. Mi interessano poco le chiacchiere, poco le polemiche, ma i contenuti che saranno espressi su quel palco contro gli attacchi portati costantemente dal Governo, dal decreto Rave al più recente decreto Sicurezza. Diciamo no alla guerra, siamo per la pace e per il disarmo, e siamo per definire in maniera terribile quello che Israele sta facendo a Gaza. Se genocidio, sterminio, massacro, il termine poco mi appassiona, nei fatti si sta annientando un intero popolo. Ci interessano i contenuti, e ciò che susciteranno nelle persone che saranno con noi venerdì.