Margaret Spada, si indaga sulla rianimazione: “Forse avvenuta tardi: i genitori vogliono giustizia”
Margaret Spada, la 22enne di Lentini morta per una rinoplastica in un ambulatorio di Roma, si sarebbe potuta salvare? È quello che stanno cercando di capire gli inquirenti per evidenziare eventuali responsabilità da parte dei medici indagati per la morte della ventiduenne. Spetta a loro fare chiarezza sui dati raccolti fino ad ora: dall'ipotesi della cardiopatia congenita della giovane all'eccesso di anestetico, dall'operazione effettuata senza che la ragazza fossa a digiuno alle possibili allergie alle sostanze somministrate prima di essere sottoposta all'intervento al naso. Fino alla possibilità di una rianimazione tardiva, come avevano ipotizzato in un primo momento dal Sant'Eugenio, dove è stata soccorsa ed è morta dopo tre giorni di agonia.
"Sono devastati, ma hanno rispettato il protocollo", ha dichiarato l'avvocato di Marco Antonio Procopio, uno dei due medici indagati, a Fanpage.it, Domenico Oropallo. L'autopsia sul corpo della ventiduenne è stata effettuata nella giornata di venerdì, ma sarà possibile conoscere alcuni dettagli soltanto dopo l'arrivo risultati di ulteriori esami. Nel frattempo, nella giornata di ieri si sono tenuti i funerali della giovane, nella cittadina in cui viveva e da cui era partita appositamente per l'operazione al naso nello studio dei Procopio, padre e figlio, a Fonte Ostiense. "I genitori vogliono giustizia", ha fatto sapere l'avvocato Alessandro Vinci che assiste la famiglia Spada a margine del rito che si è tenuto a Lentini, in provincia di Siracusa.
L'ambulatorio a Fonte Ostiense dove si è sentita male Margaret Spada e l'ingresso in sala operatoria
Restano ancora numerosi gli interrogativi aperti sulla tragica giornata del 4 novembre 2024, quando la ventiduenne si era recata nell'ambulatorio di Fonte Ostiense per sottoporsi alla rinoplastica. Secondo il governatore della regione Lazio Francesco Rocca, ad esempio, l'ambulatorio non sarebbe stato in possesso delle autorizzazioni necessarie per svolgere questo genere di interventi. "Non operavano qui, ma in clinica", sostiene invece una collaboratrice dello studio, che parla di centinaia di interventi disdetti in poche ore da quando è iniziata a circolare la notizia della morte della ventiduenne.
Ciò che è certo è che all'appello, secondo quanto raccolto dai Nas che indagano sul caso, mancano dei documenti con riferimento all'operazione: dalle cartelle cliniche al consenso firmato della giovane. A testimoniare l'operazione, invece, un video presentato dal fidanzato della ragazza in cui si vedono quattro persone attorno al tavolo operatorio, nel momento in cui Margaret Spada si è sentita male. Oltre ai Procopio, altri due medici: la moglie di Marco Antonio e un collaboratore, ascoltanti come testimoni.
Gli interrogativi senza risposta sulla morte di Margaret Spada
Da chiarire anche come lo studio abbia gestito la pubblicità sui social e se abbia inviato le richieste essenziali all'Ordine dei Medici: "Senza la nostra autorizzazione, non può essere aperto neanche un sito: si rischia dalla censura alla radiazione dell'albo", ha spiegato a Fanpage.it Antonio Magi, il presidente dell'Ordine dei Medici di Roma.
"La prima visita era gratuita, ma i prezzi erano nella media – ha invece ricordato un'altra cliente dello studio, che ora non vuole più sottoporsi all'intervento, a Fanpage.it – A me chiesero i risultati dell'emocromo e l'elettrocardiogramma con tracciato. Ma dopo il malore della giovane, mi hanno chiesto anche un referto del cardiologo che accertava che non c'erano problemi cardiaci per sottoporsi ad un'anestesia", ha specificato.