Margaret Spada: quattro medici in sala operatoria con lei, fra loro la moglie del titolare dello studio
Chi si trovava in sala operatoria quando Margaret Spada è stata sottoposta all'operazione al naso nell'ambulatorio di Fonte Ostiense? Gli inquirenti, dopo giorni di indagine, sono riusciti a chiarire l'identità delle quattro persone che si trovavano lì mentre la giovane, una ventiduenne arrivata appositamente dalla Sicilia per l'intervento al naso, si è sentita male dopo un'iniezione.
Le quattro persone, inoltre, comparirebbero in un breve video girato dal fidanzato dopo il malore della ragazza: oltre ai titolari della clinica, padre e figlio, Marco e Marco Antonio Procopio, presenti nella sala operatorio c'erano anche la moglie di Marco Procopio e un altro dottore collaboratore dello studio. Ma restano ancora aperti diversi interrogativi sul caso.
Il malore di Margaret Spada e i video del fidanzato in sala operatoria
Per ricostruire chi si trovasse nella sala durante l'intervento hanno avuto un ruolo fondamentale i video girati dal fidanzato della giovane. Nel primo ha documentato il momento in cui la ventiduenne ha iniziato a sentirsi male. Nelle immagini si vedono quattro persone intorno alla ragazza: oltre a Marco e Marco Antonio Procopio, altri due medici. Secondo quanto riporta l'edizione romana de la Repubblica, si tratta della moglie di Marco Procopio e di un collaboratore dello studio. I quattro, che presto saranno ascoltati come testimoni dagli inquirenti, compaiono nel primo video girato dal fidanzato di Margaret Spada, nel momento in cui si è sentita male. I medici avevano chiesto poco prima al giovane se la ragazza fosse allergica a qualche farmaco, la sua risposta è stata negativa.
In questo primo girato, registrato dalla soglia della stanza, i medici sono intenti ad effettuare una prima rianimazione, in un momento critico. Nel secondo video, invece, la giovane compare a terra, circondata dal personale del 118 che tenta di rianimarla. Presto sarà ascoltato anche lui stesso dal pm: la sua testimonianza potrebbe rivelarsi preziosa, se non addirittura decisiva.
Le indagini continuano
Non si arrestano nel frattempo le indagini, che continuano anche sui dispositivi elettronici della giovane. Gli inquirenti vogliono adesso chiarire, analizzando il contenuto nel telefono della giovane, le comunicazioni con lo studio medico e chiarire a quale trattamento volesse sottoporsi.
Da una parte, infatti, l'avvocato della famiglia della ragazza, Alessandro Vinci, sostiene che si trattasse di una rinoplastica, un'operazione chirurgica che richiede specifiche autorizzazioni (di cui non sembra essere in possesso lo studio), mentre dall'ambulatorio si parla di un trattamento estetico meno invasivo, con autorizzazioni meno precise.
Margaret Spada, morta a 22 anni dopo tre giorni di agonia
Margaret Spada, ventiduenne siciliana, era arrivata a Roma da Lentini nei primi giorni di novembre per sottoporsi ad un trattamento estetico al naso. Il 4 novembre, all'appuntamento con l'ambulatorio, si è sentita male, probabilmente, secondo quanto ricostruito fino ad ora, dopo un'iniezione. Vani i tentativi di rianimazione: per la ventiduenne è stato necessario il trasporto in ospedale, al Sant'Eugenio, dove è arrivata in condizioni molto critiche. È morta il 7 novembre, dopo tre giorni di agonia. Da chiarire, come anticipato, se l'ambulatorio fosse in possesso delle autorizzazioni necessarie per svolgere le operazioni. "Sono devastati, ma hanno rispettato il protocollo", ha fatto sapere a Fanpage.it l'avvocato di Marco Antonio Procopio, Domenico Oropallo.
Fin da quando è emersa la notizia della morte della giovane, sono molte le persone che hanno deciso, oltre che di fornire la propria testimonianza alle autorità, anche di esprimersi sulla vicenda. Fra loro anche una collaboratrice che assicura che gli interventi venivano svolti in clinica e, a Fanpage.it, una ragazza che si sarebbe dovuta sottoporre ad un'operazione simile, ma nell'ambulatorio. Ma ha deciso di disdire. "Quando ho saputo cosa era successo alla ventiduenne di Lentini ho annullato l'operazione – ha spiegato – Ora non so se voglio ancora sottopormi ad un trattamento del genere".