Maratona di Roma: l’etiope Tefera segna il nuovo record andando sotto le 2 ore e 7 minuti
La Maratona di Roma, a cui hanno partecipato 11.000 iscritto, è stata vinta dall'atleta etiope Fikre Bekele Tefera, che ha tagliato il traguardo ai Fori Imperiali segnano un nuovo record della manifestazione con un tempo di 2 ore 6 minuti e 48 secondi. Dopo tredici anni è così caduto il precedente record del keniano Benjamin Kiptoo, che nel 2009 aveva corso in 2 ore 7 minuti e 17 secondi. Il vincitore nell'ultimo decisivo tratto di gara ha superato il connazionale Tadesse Mamo Temechachu, che è arrivato secondo segando il suo record personale. In tutto sono nove gli atleti che hanno corso sotto le due ore e dieci minuti, confermando l'Acea Run Rome The Marathon come una gara di grande rilievo internazionale. Terzo è arrivato quello da molti considerato come il favorito, il marocchino Othmane El Goumri arrivato al traguardo in 2 ore 7 minuti e 12 secondi.
Etiopia protagonista anche nella gara femminile con Sechale Dalasa Adugna ha dominato la gara da metà del percorso, con un record personale di due ore ventisei minuti e nove secondi. metà gara, realizzando il record personale di 2h26:09 nonostante una flessione nella parte finale. Seconda la connazionale Nedi Tedelech Bekele, terza la keniana Gladys Kiptoo. Il primo piazzamento italiano della gara maschile è del romano Luca Parisi, arrivato dodicesimo, mentre sempre una romana, Paola Salvatori, è arrivata ottava.
Al di là dei piazzamenti agonistici la gara è stata una grande festa dello sport, con migliaia di corridori amatoriali arrivati un po' da tutta Italia e non solo, che hanno provato l'emozione di gareggiare tra le vestigia della Roma Antica, ai piedi della scalinata di Trinità dei Monti e con San Pietro sullo sfondo. Anche Papa Francesco, durante l'Angelus ha voluto salutare i maratoneti: "Saluto i partecipanti alla Maratona di Roma. Quest'anno per iniziativa di Athletica Vaticana numerosi atleti sono coinvolti in iniziative di solidarietà con le persone che in città vivono nel bisogno".