Manuela Petrangeli, il killer al bar a ubriacarsi prima di ucciderla: il passato violento di Molinaro
Una persona violenta, con vari precedenti specifici per rissa, aggressioni, minacce, resistenza a pubblico ufficiale e spaccio. Gianluca Molinaro, l'uomo che ha ucciso Manuela Petrangeli giovedì pomeriggio a Roma davanti la clinica dove lavorava come fisioterapista, è una vecchia conoscenza delle forze dell'ordine. Già in passato era stato arrestato e condannato sempre per condotte violente: due mesi per stalking alla sua ex compagna, la donna che lo ha convinto a costituirsi dopo il femminicidio, e otto mesi per aver aggredito una donna dopo una banale lite per la viabilità a Roma. Come riporta Il Corriere della Sera, in quell'occasione minacciò di morte i carabinieri intervenuti, dicendo che li avrebbe ammazzati una volta visti per strada in borghese. Dopo provò a giustificarsi dicendo che era ubriaco.
Ed era ubriaco anche il giorno che ha ucciso Petrangeli con due colpi di fucile, di cui uno fatale al petto. Gianluca Molinaro si era fermato a bere in un bar poco distante prima di andare davanti la clinica dove lavorava la donna e ucciderla. Quando ha chiamato Debora Notari per dirle cosa aveva fatto, infatti, biascicava.
Oggi è previsto l'interrogatorio di convalida dell'uomo, difeso dall'avvocata Nicla Moiraghi. Sarà eseguita anche l'autopsia sul corpo della vittima, come da prassi in questi casi, anche se appare certa la causa della morte. Le indagini dei carabinieri della compagnia Roma Eur vanno avanti anche per scoprire come Molinaro sia entrato in possesso del fucile: l'uomo non ha il porto d'armi. I militari vogliono capire se qualcuno glielo ha dato e se fosse a conoscenza delle intenzioni dell'uomo. In questo caso, potrebbe rischiare un'accusa penale.