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Manifestazione per l’Ucraina primo marzo: pacifisti in marcia e studenti a Montecitorio

Continuano le mobilitazioni in solidarietà alla popolazione ucraina e contro la guerra: martedì primo marzo, alle ore 18.30 parte la marcia dal consolato all’ambasciata dell’Ucraina, mentre per le 15 è organizzato il sit-in in piazza Montecitorio.
A cura di Beatrice Tominic
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Manifestazione per la pace della comunità ucraina a Roma vicino all’ambasciata Russa a Castro Pretorio (Foto La Presse)
Manifestazione per la pace della comunità ucraina a Roma vicino all’ambasciata Russa a Castro Pretorio (Foto La Presse)

Nella giornata di oggi, martedì primo marzo, è stata organizzata la "Marcia per l'Ucraina". A partire dalle ore 18.30, infatti, è stato organizzato un corteo che attraversa il III Municipio della capitale in sostegno della pace e della popolazione ucraina.

La marcia parte alle 18.30 dalla zona  di piazza Sempione, dove si trova il consolato dell'Ucraina, in via Monte Pramaggiore al civico 13 e termina circa un'ora e mezzo dopo, alle ore 20. Nel corso della marcia, durante la quale si attraversa il quartiere Trieste, le persone in marcia si muovono a piedi fino ad arrivare  in piazza Giuseppe Verdi all'angolo con via Vincenzo Bellini, poco distante dal civico 9 in via Guido d'Arezzo, dove si trova l'ambasciata dell'Ucraina. Per il momento si prevede la partecipazione di circa una trentina di persone anche se il numero potrebbe essere destinato a salire.

Sit -in degli studenti a Montecitorio

Nella giornata di oggi tornano a manifestare anche gli studenti e le studentesse del Movimento de La Lupa in una mobilitazione indetta in piazza Montecitorio, durante le comunicazioni alla camera del Presidente del Consiglio dei ministri sugli sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina alle ore 15.

Secondo gli studenti e le studentesse quello di martedì primo marzo è "un passaggio fondamentale nel quale il parlamento sarà chiamato ad esprimersi su quanto deciso, nei tavoli internazionali, dal Governo italiano – scrivono in un post su Instagram – al quale dobbiamo rispondere costruendo una forte opposizione al coinvolgimento economico e militare del nostro Paese nella guerra."

Gli studenti e le studentesse del movimento della capitale, che hanno già preso parte alla mobilitazione di sabato mattina e che nel pomeriggio di venerdì sono già stati identificati e bloccati dalla polizia a causa di uno striscione contro la Nato, continuano a voler far sentire la propria voce.

Lo striscione del Movimento La Lupa, in corteo dal Colosseo, contro la guerra in Ucraina e contro la Nato.
Lo striscione del Movimento La Lupa, in corteo dal Colosseo, contro la guerra in Ucraina e contro la Nato.

"Sentiamo necessario proseguire la nostra mobilitazione contro ogni forma di autoritarismo e imperialismo, condannando l'operazione militare russa, le motivazioni dell'oligarchia dirigente e di Putin ma costruendo la più ferma opposizione agli interessi espansionisti della ‘nostra' parte di mondo, degli USA, della Nato e dell'Unione Europea, responsabili di questo come di altri conflitti – scrivono sui social –  Perché la guerra delle armi, delle minacce nucleari e delle sanzioni finisca immediatamente."

Per loro è necessario esprimere e praticare solidarietà nei confronti della popolazione ucraina per tutta questa violenza: "Denunciamo l'ennesima guerra utile al capitalismo e la complicità dei partiti di tutto l'arco parlamentare che ancora una volta si confermano guerrafondai e favorevole a fomentare le operazioni militari e le sanzioni economiche piuttosto che le vie diplomatiche – e, in conclusione, specificano – No a Putin, no alla Nato, no a tutti i confini, no a tutte le guerre."

Manifestazioni a Roma per la pace in Ucraina

Quella di martedì primo marzo è la prima manifestazione della nuova settimana, la seconda dall'attacco russo nei territori ucraini. A partire dall'inizio degli scontri, sono state molte le mobilitazioni anche nella città di Roma per manifestare la vicinanza alle cittadine e ai cittadini ucraini e il rifiuto della guerra. Soltanto lo scorso fine settimana, infatti, si sono svolte almeno cinque manifestazioni di questo genere. Fin dal primo giorno di scontri, infatti, le persone sono scese nelle piazze e nelle vie della capitale per esprimere il proprio rifiuto alla guerra.

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