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Manifestazione Palestina a Roma: 1.600 persone controllate e 19 portate in Questura

Una Roma blindata per il presidio per la Palestina di oggi. “Siamo qui per chiedere la fine dei bombardamenti, oggi festeggiano soltanto Israele e l’industria bellica”, dicono dal presidio.
A cura di Beatrice Tominic
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La camionette a sinistra prima dell'inizio della manifestazione. A destra il presidio.
La camionette a sinistra prima dell'inizio della manifestazione. A destra il presidio.

A qualche ora dall'appuntamento per la manifestazione pro Palestina a Roma nella capitale sono già scattati i controlli. Il centro città è blindato, molte le camionette arrivate a chiudere piazzale Ostiense (come quelle nella foto in basso, schierate all'incrocio con via Marmorata). Fino ad ora sono circa 1600 le persone controllate, mentre 19 sono state portate in questura per valutare la loro posizione: rischiano il foglio di via.

"Oggi non siamo qui per festeggiare, ma per commemorare i nostri morti e chiedere la fine dei bombardamenti – hanno spiegato dal presidio – Gli unici che festeggiano sono gli amici di Israele e l'industria bellica italiana". Intanto cori contro Meloni, Netanyahu e Biden, definiti tutti e tre "assassini".

Le camionette in piazzale Ostiense all'incrocio con via Marmorata.
Le camionette in piazzale Ostiense all'incrocio con via Marmorata.

Manifestazione per la Palestina a Roma, cosa succede

Nella mattina, a dieci giorni dal divieto del corteo, la Questura di Roma ha autorizzato un presidio statico: lo scopo degli agenti è ora quello di garantire che i partecipanti non si muovano da piazzale Ostiense. Per entrare in piazza, invece, sono stati attivati filtri e controlli.

Nel frattempo ulteriori controlli sono scattati anche in altre zone lontane dalla piazza dove potrebbero concentrarsi i manifestanti. Controlli nel quartiere di San Lorenzo e nei pressi dei principali snodi, come alla stazione Tiburtina. Altri agenti, invece, si trovano nei posti di blocco in autostrada per controllare i veicoli in entrata a Roma, pullman compresi.

È quello che sta succedendo, ad esempio, a Fiano Romano dove gli agenti stanno perquisendo e chiedendo documenti alle persone dirette verso Roma, in pullman, come denunciano sui social alcuni attivisti. Non sono pochi i partecipanti che stanno raggiungendo la capitale da altre città. È il caso, ad esempio, di sei giovani arrivati da Napoli e fermati per accertamenti. 

Piazzale Ostiense prima dell'inizio della manifestazione.
Piazzale Ostiense prima dell'inizio della manifestazione.

Il presidio: "Oggi festeggiano solo gli amici di Israele e l'industria bellica"

"Non è un'occasione per celebrare qualcosa: noi siamo qui per chiedere la fine dei bombardamenti e per commemorare i nostri morti. Oggi festeggiano soltanto gli amici di Israele e l'industria bellica italiana – spiegano dal presidio in piazzale Ostiense – Noi siamo qui in piazza nonostante questo divieto. Per noi è una responsabilità storica, con oltre 40mila palestinesi uccisi sotto le bombe, una stima estremamente al ribasso. Chiediamo la fine del bombardamenti su Gaza e sul Libano, delle operazioni militari in Cisgiordania e una chiara posizione da parte del governo Italiano".

Non una celebrazione, ma la richiesta di una posizione da parte del governo: "La nostra è una chiara e netta presa di posizione politica. Le sfilate di vicinanza al popolo palestinese, trattato come se fosse la vittima di qualche calamità naturale, per noi non contano". Nel frattempo i rappresentanti dei Giovani Palestinesi parlano del 7 ottobre come l'inizio della rivoluzione.

Una manifestazione contro quanto sta succedendo in Palestina, ma anche contro il governo Meloni e il ddl Sicurezza 1660, come dimostrano i cori e alcuni striscioni in cui si rivendica la libertà di lottare.

Piano sicurezza a Roma

Come annunciato dalla Questura, nella giornata di oggi sono almeno 1500 gli agenti coinvolti per garantire la sicurezza nel corso di tutta la manifestazione. "Ci aspettiamo senso di responsabilità ", ha dichiarato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

Non si hanno ancora stime precise sulla partecipazione di oggi: nel frattempo c'è chi ha già garantito la propria presenza, come gli studenti università e delle superiori, che hanno iniziato a mobilitarsi già ieri pomeriggio.

Articolo in aggiornamento

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