video suggerito
video suggerito

Mangia una carbonara al ristorante di fontana di Trevi, poi sporge denuncia: “Ora ho la salmonella”

Contrae la salmonella, cliente denuncia ristorante a fontana di Trevi: “Ho mangiato lì e dopo sono stata male”. Il locale smentisce.
A cura di Beatrice Tominic
66 CONDIVISIONI
Gli interni del ristorante Baccano.
Gli interni del ristorante Baccano.

Ostriche e carbonara in uno dei più noti e rinomati ristoranti del centro città. Poi, una volta tornata a casa, è stata male, ha avvertito forti dolori intestinali e ha deciso di effettuare un prelievo del sangue: nei risultati è stata rilevata la presenza del batterio della salmonella. E ha sporto denuncia, chiedendo in Procura il sequestro del cibo nel locale, con l'ipotesi di lesioni colpose. È quanto sarebbe accaduto a Delia Carotenuto, settantaquattrenne ex dirigente di azienda e oggi scrittrice, dopo un pranzo in un noto locale del centro di Roma, a pochi passi da Fontana di Trevi, Baccano.

Pranza al ristorante e torna a casa con la salmonella: cosa è successo

I fatti risalgono al mese scorso, al 23 novembre, quando Carotenuto ha mangiato per pranzo nel locale, insieme ad un'amica. Prima delle ostriche, specialità del ristorante, poi una carbonara per lei e una cacio e pepe per l'amica. Dopo il conto, 77,50 euro pagati dalla stessa settantaquattrenne, è tornata a casa. È qui che ha iniziato ad avvertire i dolori, la sera stessa.

Come riporta il Corriere della Sera, la colpiscono forti fitte allo stomaco, talmente dolorose che non riusciva a stare in piedi. Il giorno dopo, ai dolori, si aggiungono i malori intestinali, con qualche linea di febbre. La prima ipotesi è che si fosse ammalata: qualche forma influenzale, forse covid. Per fare chiarezza, si è rivolta ad un laboratorio privato che le ha svolto un prelievo a casa. Il risultato, arrivato qualche giorno dopo, il 29 novembre, è chiaro: la settantaquattrenne ha contratto la salmonella. 

La scoperta della salmonella e la denuncia al locale

Così la donna ha ripercorso i pasti delle sua ultime ore: i sintomi si manifestano fra le 6 e le 72 dal momento in cui si è ingerito il batterio. Carotenuto ha avuto pochi dubbi: la risposta, a suo avviso, sarebbe da ricercare nel pranzo in centro città, forse nella carbonara. L'ipotesi è emersa soprattutto perché le uova cotte male sono causa del batterio e perché l'amica, con cui aveva pranzato ma che aveva ordinato una cacio e pepe, non è stata male.

Alla settantaquattrenne viene prescritta una cura di antibiotici per 12 giorni, nel frattempo ha perso diversi chili e ha chiamato il legale, l'avvocato Cristiano Fuduli. È stato lui a rivolgersi al locale, che avrebbe negato l'accaduto. Così la scrittrice, sicura di aver contratto il batterio al ristorante, ha cercato altre vie e ha sporto denuncia, chiedendo in Procura il sequestro probatorio di tutti i cibi, sospettando che possano essere contaminati o nocivi. La donna si sta ancora sottoponendo alla cura, ma è ancora molto debilitata, in attesa di eventuali risposte da parte della Procura.

La precisazione da parte della società che gestisce il ristorante

Una volta pubblicato l'articolo, l'avvocato Vitaliano Buonfiglio, che difende la società Rebecca S.r.l. ci ha contattati precisando che "alcun provvedimento cautelare, di natura penale e/o amministrativa sia stato notificato o eseguito nei confronti della società". In quella giornata, come precisato dall'avvocato, sono stati serviti 99 piatti di carbonara e 140 ostriche, "senza ricevere alcuna segnalazione sia nell'immediatezza che nei giorni successivi di disturbi, fastidi o problemi di salute da parte degli avventori del locale".

66 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views