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Manganellate alla Sapienza, la lettera della rettrice: “Intervento deciso dalla questura”

La Rettrice della Sapienza Antonella Polimeni: “L’intervento delle Forze dell’Ordine nel corso delle contestazioni è stato deciso e coordinato dal Dirigente del servizio predisposto dalla Questura di Roma, che lo ha ritenuto necessario per garantire l’ordine pubblico”.
A cura di Enrico Tata
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La Rettrice dell'Università La Sapienza, professoressa Antonella Polimeni, ha scritto una lettera con cui ha voluto ricostruire i fatti avvenuti nella mattinata del 25 ottobre. Alcuni studenti e studentesse hanno contestato duramente un convegno organizzato da Azione Universitaria e la polizia è intervenuta con una carica per disperdere i manifestanti. Polimeni ha detto che l'intervento delle forze dell'ordine non è stato chiesto da lei, ma è stato deciso autonomamente dalla questura di Roma.

"Ritengo doveroso condividere con voi una breve nota in merito a quanto avvenuto nella mattinata del 25 ottobre presso la Facoltà di Scienze politiche, sociologia, comunicazione. Era previsto in quella data un convegno regolarmente autorizzato e organizzato da un’associazione studentesca, come quotidianamente avviene con tante altre associazioni, che avrebbe dovuto vedere la partecipazione di docenti del nostro Ateneo e di esponenti politici e giornalisti. Vista l’intenzione manifestata da parte di alcune studentesse e studenti di contestare e impedire lo svolgimento del convegno, le autorità preposte alla sicurezza si sono adoperate per garantire la realizzazione dell’incontro e, al contempo, tutelare la sicurezza di chi avesse voluto prenderne parte", ha scritto la professoressa.

Polimeni ha poi spiegato che l'intervento è stato deciso dalla questura di Roma: "Come certamente saprete, Sapienza ha all’interno della propria Città universitaria un presidio fisso della Polizia di Stato che, in totale autonomia rispetto all’Ateneo, adotta le azioni che ritiene più consone, in coordinamento con la Questura territoriale di riferimento, per tutelare la sicurezza della nostra Comunità e di coloro che usufruiscono delle nostre strutture e dei nostri servizi. Alla luce di ciò, tengo a precisare che l'intervento delle Forze dell'Ordine nel corso delle contestazioni è stato deciso e coordinato dal Dirigente del servizio predisposto dalla Questura di Roma, che lo ha ritenuto necessario per garantire l’ordine pubblico".

Per la Rettrice "l'università deve essere un luogo in cui si studia, si cresce, in cui bisogna incontrarsi e confrontarsi, ma mai scontrarsi fisicamente. Sapienza condanna fermamente ogni forma di violenza. Continueremo a lavorare per garantire, a ogni individuo che agisce secondo i Principi costituzionali, il diritto a manifestare liberamente le proprie opinioni nel rispetto della pluralità delle idee. Intensificheremo gli incontri con tutte le anime della nostra Comunità, a cui nei giorni scorsi hanno preso parte anche alcuni dei gruppi studenteschi che hanno partecipato alle contestazioni. Vigileremo affinché in ogni sede dell’Ateneo venga garantita a ogni membro della nostra Comunità la possibilità di esprimersi e non si ripetano episodi dolorosi come quello a cui abbiamo dovuto assistere lo scorso martedì".

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