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Maneggio in fiamme, muore una puledra: “Perso il lavoro di una vita, ma non ci arrendiamo”

Le fiamme che hanno completamente distrutto il maneggio Don Chisciotte Asd (Nord di Roma) sono divampate la notte del 2 luglio per cause ancora da accertare, forse un guasto all’impianto elettrico. Dipendenti e volontari sono già al lavoro per ripartire.
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Foto: profilo Facebook "Don Chisciotte Asd"
Foto: profilo Facebook "Don Chisciotte Asd"

“Questo maneggio rappresenta molto più di un semplice edificio. È stato un luogo in cui i nostri sogni hanno preso vita, dove le nostre passioni hanno trovato un rifugio. Questo evento ha lasciato un segno profondo, togliendoci il lavoro di una vita. L’incendio ci ha colpito duramente, ma non ci ha spezzato”.

Con queste parole, affidate a un post pubblicato sul proprio profilo Facebook, l’associazione Don Chisciotte Asd ha raccontato del tragico incendio che ha distrutto il maneggio.

Le fiamme in via Giorgio Ferreri, tra la Giustiniana e Prima Porta (Nord di Roma), sono divampate la notte del 2 luglio, per cause ancora da accertare. Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco. Tra le ipotesi, non si esclude che possa essere stato un problema all’impianto elettrico a dare il via al rogo.

Nell’incendio ha perso la vita una puledra di tre anni. Inoltre, quattro box e due sellerie contenenti l’attrezzatura (selle, appunto, imboccature, spazzole) sono stati completamente divorati delle fiamme.

Le immagini del giorno dopo, girate dai dipendenti affranti, mostrano strutture e tettoie accartocciate e annerite, gazebo e recinzioni abbattuti, montagne di ferri di cavallo e strumenti rovinati dal fuoco e ormai inservibili. Le persone che ci lavoravano e le tante accorse a dare una mano si sono trovate di fronte una distesa di cenere.

“Ma non ci arrenderemo. Non possiamo farlo. Questo incendio ci ha riuniti come comunità e ci ha mostrato la forza del supporto reciproco. Oggi, mentre riflettiamo su ciò che abbiamo perso, ci rialziamo con ancora più determinazione. Ricostruiremo questo maneggio, passo dopo passo, mattone dopo mattone”.

Pale e vanghe alla mano, dipendenti e volontari si sono riuniti per cercare di ripartire: l’obiettivo condiviso è quello di lasciarsi alle spalle questo incubo e ricominciare il prima possibile con la normale attività del maneggio.

Nella drammaticità dell’incidente, un messaggio di speranza: “La storia di questo maneggio non finisce qui. È solo l'inizio di un nuovo capitolo. Un capitolo di speranza, resilienza e amore per i cavalli”.

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