Mamma e figlia uccise a Cisterna, il nonno di Desyrée: “Non ho più lacrime, mi mancano tanto”
di Simona Berterame e Alessia Rabbai
"Il fatto che Christian Sodano abbia ucciso mia figlia e mia nipote con l'arma d'ordinanza dev'essere considerata un'aggravante. È un fatto molto grave, chi per lavoro detiene una pistola deve essere sottoposto a controlli seri, per scongiurare che accadono episodi tragici come questo".
A parlare ai microfoni di Fanpage.it è Giovanni Zomparelli, il nonno di Renée Amato e padre di Nicoletta Zomparelli, uccise dall'ex dell'altra nipote Desirée il 13 febbraio scorso a Cisterna di Latina. Desyrée era tornata una decina di giorni fa da una vacanza a Cuba e aveva deciso di lasciarlo.
"A casa lo trattavano con i guanti"
Giovanni conosceva Christian Sodano, venisette anni, maresciallo della Guardia di Finanza: "Lo trattavano con i guanti a casa di mia figlia, non c'erano stati problemi e Nicoletta lo difendeva pure lui quando i due fidanzati litigavano, lo stimava molto perché appunto era un finanziere e veniva da una famiglia rispettabile".
Il nonno aveva conosciuto il fidanzato della nipote, spiega, nelle occasioni conviviali, durante i pranzi e le cene e nei giorni di festa in cui stava da loro: "Mi sembrava un ragazzo normale, tranquillo, non aveva mai dato segni di squilibrio, non capisco il motivo del gesto che ha fatto".
Giovanni in particolare con sua nipote Renée aveva un legame fortissimo e stavano sempre insieme: "Sapere che non la rivedrò più, che non rivedrò più mia nipote e mia figlia è un dolore troppo grande da spiegare".
"Non andrò alla fiaccolata, troppo dolore"
Distrutto dal dolore, Giovanni spiega che non parteciperà alla fiaccolata in programma per stasera: "Non me la sento, ringrazio tutti coloro che parteciperanno e gli organizzatori, è un'iniziativa molto bella". Trattiene ha la voce rotta: "Non ho più lacrime, siamo profondamente frastornati per la tragedia che ha colpito la nostra famiglia, non mi sarei mai aspettato una cosa del genere". Il pensiero di Zomparelli va anche alle sorelline uccise dal padre carabiniere Luigi Capasso, uno dei casi di cronaca nera più gravi che hanno scosso negli anni Cisterna di Latina.