Mamma e figlia uccise a Cisterna di Latina, Christian Sodano dopo il duplice omicidio voleva fuggire
Probabilmente Christian Sodano dopo il duplice femminicidio di Nicoletta Zomparelli e Renée Amato, mamma e figlia dell'ex, voleva fuggire. Con la sua Audi A3 sfrecciava nel tratto di strada che collega Cisterna, dove il pomeriggio di martedì scorso 13 febbraio ha commesso il delitto in casa dell'abitazione di Desyrée nel quartiere San Valentino, e Latina.
Prima di confessare il delitto allo zio e che i poliziotti lo andassero a prendere nell'abitazione di quest'ultimo, dove si era rifugiato, le forze dell'ordine lo hanno fermato per un controllo, perché guidava ad una velocità elevata. Sodano, ventisette anni e maresciallo della Guardia di Finanza, in quel frangente ha temporeggiato e non ha detto nulla del fatto che poco prima avesse sparato e ucciso due donne con l'arma d'ordinanza. I carabinieri lo hanno lasciato passare con la richiesta di andare più piano.
Probabilmente la sua intenzione era quella di fuggire. Sodano si trova nel carcere di Latina, dopo la convalida del fermo da parte del giudice delle indagini preliminari e si valuta il trasferimento in un carcere militare. Nei confronti di Sodano al momento l'imputazione è di duplice omicidio volontario ma non del tentato omicidio della ex, tuttavia si tratta di una formulazione temporanea e potrebbe anche cambiare.
Nei messaggi Sodano minacciava Desyrée
Christian Sodano aveva spedito a Desyrée messaggi con minacce rivolte a lei e alla sua famiglia, come “se mi lasci ti darò un dolore ancora maggiore”. A confermarlo a Fanpage.it l'avvocato della famiglia Amato Marco Fagiolo. Il finanziere minacciava di morte la ventiduenne, che aveva deciso di lasciarlo. E una volta che la ragazza gli ha comunicato che intendeva chiudere la loro relazione lui ha sparato uccidendo sua madre e sua sorella.
Nell'auto di Sodano sacchi neri e nastro adesivo
Un aspetto sconcertante della vicenda riguarda il fatto che all'interno dell'auto di Sodano gli investigatori hanno trovato sacchi neri dell'immondizia, nastro adesivo, manette e manganello telescopico. Strumenti che fanno pensare ad un rapimento, ma che i suoi legali hanno spiegato usasse per andare a pesca.