Maltratta la moglie in gravidanza a rischio provocandole un parto prematuro, condannato a 3 anni e 8 mesi

"Sei un essere inferiore. Hai partorito con il cesareo, non sei una vera donna". Sono alcuni degli insulti che un quarantenne di origini inglesi rivolgeva alla moglie. L'ha maltrattata, picchiata e umiliata anche da ubriaco, per oltre tredici anni. Violenze fisiche e psicologiche per le quali l'uomo, assistito dall’avvocato Lorenzo Lepri, ieri è stato condannato in via definitiva a tre anni e otto mesi per maltrattamenti in famiglia, all’interdizione a pubblici uffici per cinque anni e al pagamento di una provvisionale di cinquemila euro. Questa la sentenza del Tribunale di Viterbo, che ha stabilito anche un risarcimento per la donna. Il pubblico ministero Paola Conti aveva chiesto una pena di tre anni.
I fatti, come riporta Il Messaggero, si sono verificati nel territorio del Viterbese. La vittima, una quarantaseienne, ha vissuto per tredici anni in una spirale di violenza, con insulti, botte e umiliazioni. In un'occasione l'uomo ha costretto sua moglie incinta con una gravidanza a rischio ad uscire per passeggiare e ciò le ha provocato un parto prematuro. Fino a quando non si è fatta coraggio e, con l'aiuto di uno psicologo, ha denunciato suo marito.
Alle forze dell'ordine la donna ha raccontato come la loro relazione sia degenerata fino alla violenza: una frequentazione nata nel 2010 nel tempo sono cominciate le violenze fisiche e psicologiche, come ad esempio le minacce di morte e le percosse, fatte anche con oggetti. Maltrattamenti che l'uomo ha rivolto anche nei confronti dei loro tre figli di otto, dodici e sei anni. L'uomo, dopo la violazione della misura dell’allontanamento dalla casa familiare, è stato portato in carcere.