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Mai così poche piogge, a Roma è emergenza siccità: “Ogni cittadino può e deve fare qualcosa”

Oggi, 5 giugno, si celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente. Intervista a Marco Casini, segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale, sulla carenza d’acqua nell’Italia centrale: “Ogni cittadino non solo può, ma deve fare qualcosa per evitare gli sprechi”.
A cura di Enrico Tata
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Secondo i dati dell'Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale ad aprile a Roma non ha mai piovuto così poco come quest'anno. L'ultimo dato simile risale al 1990. "Ma quello che deve preoccupare non è mai il singolo mese, ma il trend. Attualmente abbiamo un'Italia sostanzialmente divisa in tre: quella del Nord fino alla Toscana compresa, dove non ci sono problemi, quella del Centro Sud e quella delle Isole. Lazio, Umbria e Abruzzo in particolare stanno vivendo da settembre a oggi un periodo di carenza di precipitazioni che sono stimabili intorno al 30 per cento in meno. A questo si aggiungono temperature molto alte e quella del distretto è stata di oltre due gradi superiore alla media del 2023. E già lo scorso anno lo ricordiamo come caldissimo, quindi stiamo parlando di un 2024 estremamente caldo e con poca pioggia", ha dichiarato a Fanpage.it Marco Casini, segretario generale dell'Autorità di bacino distrettuale dell'Appennino centrale.

Attualmente al Nord non c'è un problema di carenza idrica, ma invece nel Centro Italia si sta attraversando la soglia di passaggio tra una situazione di severità bassa a media. "Cioè abbiamo già alcune zone del distretto che cominciano a soffrire e siamo in allarme. A questo si aggiunge che abbiamo davanti periodi di caldo estremo ed è quindi evidente che ci troveremo durante l'estate in una situazione pericolosa", ha spiegato ancora Casini.

Come fare per non sprecare acqua

Recentemente il sindaco Gualtieri ha firmato un'ordinanza contro lo spreco d'acqua a Roma e nel 2026, per esempio, la Capitale ospiterà il primo forum Euro Mediterraneo sull'acqua. "Certamente c'è un problema di infrastrutture, ma a questo si accompagna un consumo eccessivo d'acqua da parte dei cittadini. Un romano ha sempre avuto a disposizione tanta acqua e quindi ne fa un uso molto ‘leggero', per così dire. Tenere l'acqua aperta mentre ci si lava i denti (se stiamo tre minuti con l'acqua che scorre abbiamo sprecato 30 litri d'acqua potabile), usare troppo lo sciacquone, troppa acqua per lavare in cucina… Un utilizzo più accorto non vuol dire privarsi dell'acqua, ma evitare gli sprechi".

Secondo Casini "occorre fare un percorso culturale a partire dalle scuole per far capire che l'acqua non è un bene eterno e infinito. Quindi ogni romano non solo può, ma deve fare qualcosa. Noi consumiamo 220 litri per abitante al giorno e se li moltiplichiamo per gli abitanti della Capitale, possiamo capire di quanta acqua stiamo parlando. Allora lo sforzo che tutti dobbiamo fare è non privarsi dell'acqua, ma certamente evitare di sprecarla". 

Marco Casini
Marco Casini

Le soluzioni per combattere l'emergenza idrica

L'Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale ha studiato ed elaborato le soluzioni che potrebbero aiutare a risolvere l'emergenza idrica a Roma e in generale nel centro Italia, ma servono tempo e finanziamenti. "Certamente c'è un problema di infrastrutture. Pensate che l'Italia è il paese che preleva più acqua di tutta Europa, circa 9 miliardi di metri cubi all'anno. Perché? Perché il 45 per cento dell'acqua ce la perdiamo per strada a causa delle tubature. Preleviamo nove, ma usiamo poco più di cinque miliardi".

Ma per riparare le tubature e intervenire sugli acquedotti, ma anche per realizzare strutture per recuperare acqua piovana, impianti di addolcimento, occorre tempo. "Solo questi interventi strutturali ci potranno consentire di dare la svolta alla situazione, ma occorre tempo. Sono lavori importanti, che non si fanno in cinque minuti e soprattutto sono costosi. L'Autorità ha individuato interventi, solo per il nostro distretto, per 7 miliardi e mezzo di euro. Per esempio per sostituire condotte e ripararle, e anche raddoppiarle come si sta facendo sull'acquedotto del Peschiera. Questo consentirà di creare una doppia linea per portare l'acqua a Roma e fare le manutenzioni".

Roma possiede una rete idrica di 3.500 chilometri e ha un consumo di acqua di quasi settecento milioni di metri cubi all'anno: "Parliamo di quantitativi enormi e quindi gli interventi sono moltissimi. Alcuni possono essere finanziati con l'aumento della tariffa, ma altri hanno necessariamente bisogno del supporto economico da parte del Governo. Come Autorità abbiamo tutte le conoscenze per sapere dove intervenire  e come intervenire, ma per farlo occorre avere a disposizione molte risorse economiche".

Interventi più urgenti, "cambiamenti climatici stanno accelerando"

Non solo. Questi interventi sono diventati ancora più urgenti, ha spiegato Casini, per via del fatto "che il clima ha accelerato in una direzione che non tutti si aspettavano e non si aspettavano così rapida. Quel famoso grado e mezzo di incremento di temperatura era previsto al 2045, ma adesso le previsioni parlano del 2034, undici anni prima. In più non ci si aspettava questa grossa influenza sull'acqua. Si diceva ‘farà un po' più caldo', ma nessuno aveva preventivato che queste temperature così alte avrebbero creato un problema dal punto di vista delle precipitazioni e dell'acqua". 

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