Magliano Romano sul piede di guerra: “No alla discarica, non vogliamo la ‘mondezza’ di Roma”
"Vogliamo lasciare un mondo pulito, le praterie. La nostra zona deve rimanere come è oggi. Non vogliamo la discarica e non vogliamo la mondezza di Roma". Sono risoluti i residenti di Magliano Romano, uniti nel comitato per dire no alla discarica. L'invaso di 890mila metri cubi di proprietà della società Idea 4, partecipata anche da Acea, tornerà operativa dopo anni di stop in seguito all'ok dato dagli uffici regionali. Ma i comitati, che da anni lottano contro la discarica, promettono battaglia. "Sono otto anni, dal 2014, che ci battiamo contro la discarica concessa dal Comune di Magliano Romano – spiega Nadia a Fanpage.it, che racconta un po' anche la genesi di questo invaso. "La discarica è nata nel 2007 come deposito di calcinacci, mentre nel 2007, con il cambio di amministrazione, sono stati concessi alla società Idea 4 ben 135 codici cer. In questi codici c'era di tutto, dalle ceneri delle caldaie ai rifiuti ospedalieri, passando per i fanghi e l'immondizia delle case".
Cittadini contro la discarica: "Scelta folle, non molliamo"
Dal 2014 i comitati sono sul piede di guerra contro la discarica. La discarica dovrebbe servire Roma e provincia, che al momento sversa negli invasi di Albano e Viterbo. L'ok al sito di Magliano Romano è stato dato dalla Regione Lazio, ma il sindaco Francesco Mancini ha già espresso la sua contrarietà e presentato ricorso al Tar contro la nuova apertura, definensola una "scelta folle e insostenibile". "Ci siamo organizzati creando un presidio, aperto ormai da otto anni – continua Nadia – dal 2014 abbiamo vinto tutti i ricorsi al Tar, ma siamo al punto che la Regione ha concesso alla società di aprire la discarica perché secondo loro è giusto penalizzare un territorio per avere i rifiuti di Roma. Poi oggi è Roma, domani non lo sappiamo. Perché poi quando c'è una discarica si inizia con una cosa e si finisce con un'altra".
Servizio di Daniele Napolitano