Mafia ad Aprilia, dopo l’arresto si dimette il sindaco Lanfranco Principi: cosa succede adesso
Si è dimesso formalmente, con tanto di comunicazione inviata al comune, il sidanco Lanfranco Principi, primo cittadino di Aprilia arrestato ieri mattina nel corso del blitz dell'antimafia e dei carabinieri nella cittadina pontina. Anche il sindaco, insieme ad altre 24 persone, è stato raggiunto da misure cautelari. Per lui sono scattati gli arresti domiciliari.
Altre 40 persone, invece, risultano essere indagate: l'inchiesta è scattata nel 2018. E ieri l'attività degli inquirenti ha visto una prima luce. Così, a poco più di 24 ore dalla notizia del presunto coinvolgimento nel gruppo mafioso pontino, il legale di Principi ne ha protocollato le dimissioni con una nota: "Intendo rispettare il lavoro di inquirenti e magistratura", dichiara Principi mentre Aprilia rischia il commissariamento.
Le accuse verso Principi
"Non si tratta delle ultime elezioni, ma delle precedenti: almeno 200 preferenze sulle 453 totali sarebbero state ottenute con voto di scambio", hanno dichiarato in conferenza stampa, ad un paio di ore dall'arresto, il procuratore capo a Roma Francesco Lo Voi e la procuratrice Calò. "I voti gli sarebbero stati promessi in cambio di appalti, lavori e assunzioni da due imprenditori che risultano essere membri dell'associazione mafiosa. E la promessa sarebbe stata mantenuta".
La nota e le dimissioni
A seguito di quanto accaduto, per il comune di Aprilia non è escluso il commissariamento, come già accaduto in altri comuni del litorale laziale in cui è stata rivelata la presenta di gruppi mafiosi, come Anzio e Nettuno. Nel frattempo, però, il sindaco facente funzioni è Vittorio Marchitti, già vicesindaco. È lui che su Facebook ha condiviso il messaggio del comune dopo aver protocollato le dimissioni formali di Principi. "Queste ore travagliate hanno scosso la città – scrive in una nota – Assolverò ai miei doveri nei tempi previsti dalla legge, nell'interesse esclusivo dei cittadini di Aprilia e delle istituzioni confidando nel lavoro della magistratura. La scelta di responsabilità assunta dal Sindaco va esattamente nella direzione di tutela questo ente. Siamo fiduciosi che saprà chiarire la sua posizione".