Madonna di Trevignano: storia Gisella in tribunale, tra accuse di truffa e perizia sulla statua che “piange”
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La vicenda della Madonna di Trevignano Romano arriva ad un punto di svolta: nei prossimi giorni si aggiungeranno degli elementi importanti in vista della chiusura delle indagini e saranno fondamentali nella decisione della Procura della Repubblica di Civitavecchia di rinvio a giudizio o archiviazione delle indagini per truffa aggravata nei confronti di Maria Giuseppa Scarpulla, meglio conosciuta come Gisella Cardia e di suo marito Gianni. È trascorso quasi un anno dal decreto del 6 marzo 2024, quando il vescovo della Diocesi di Civita Castellana Marco Salvi si è espresso sulle apparizioni di Trevignano Romano, dichiarandole false con la formula "Constat de non supernaturalitate".
Il 4 marzo i risultati degli esami sul sangue in Tribunale
Oggi è stata rinviata al 27 maggio l'udienza del giudice Vittoria Sodani, che avrebbe dovuto decidere in merito alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura sulle denunce fatte dai coniugi Cardia nei confronti di Luigi Avella, l'ex fedele che ha donato 123mila euro all'associazione Madonna di Trevignano Ets e che a sua volta li ha denunciati. Gisella e Gianni, asissititi dai loro legali, si sono opposti alla richiesta di archiviazione.
Venerdì 28 febbraio scade il termine ultimo per la deposizione dell'elaborato peritale da parte del consulente nominato dal giudice delle indagini preliminari, il genetista forense Emiliano Giardina. Il perito ha terminato la relazione che riguarda gli esami fatti sul sangue presente sulla statuetta della Madonna di Gisella Cardia e sul quadro trasudante del Cristo.
Particolarmente atteso è martedì 4 marzo, data dell'udienza per l'incidente probatorio in cui Giardina illustrerà i risultati degli esami al Tribunale di Civitavecchia. Dalle indiscrezioni riportate dal Corriere della Sera il sangue sulla statutetta apparterrebbe a Gisella, ma l'avvocato Solange Marchignoli invita alla prudenza: "Mi aspettavo che ci fosse il DNA di Gisella, perché la statua è sua. Determinate è capire se si tratti di una traccia singola o mista, dunque se il DNA appartenga solo alla mia assitita oppure anche ad altre persone. Nessuno può sapere però quale sia il DNA della Madonna".
Gli scenari possibili sulla vicenda della Madonna di Trevignano
Una volta che la Procura prenderà atto dei risultati degli esami, con la chiusura delle indagini gli scenari possibili sono due: la richiesta di archiviazione oppure il rinvio a giudizio. Non sappiamo al momento quali siano i risultati esatti degli esami sul sangue ma l'ipotesi è che, qualora si tratti una traccia singola, ossia che il DNA trovato sulla statuetta della Madonna appartenga esclusivamente a Gisella e a nessun altro, il giudice potrebbe riconoscere il configurarsi del reato di truffa aggravata del quale è accusata, in quanto potrebbe aver messo il suo sangue sulla statua con l'intento di "suggestionare" i fedeli con l'obeittivo di ricevere donazioni.