Madonna di Trevignano, sequestrato il campo delle apparizioni di Gisella Cardia
Sigilli al campo delle apparizioni a Trevignano Romano. Il Comune ieri ne ha disposto il sequestro, che attende la convalida da parte del giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Civitavecchia. Fine dei "giochi" per Maria Giuseppa Scarpulla, meglio nota come Gisella Cardia: nel terreno di via Campo Le Rose non potrà più andare a pregare né lei, né nessun altro. Almeno per ora. Con il sequestro del campo sono sospesi i raduni di preghiera, che avvenivano da anni il 3 di ogni mese, con centinaia di fedeli, che arrivavano sul Lago di Bracciano, vicino Roma, per incontrare la veggente. Adesso ci si chiede cosa accadrà, se Gisella continuerà a pregare con fedeli e dove e se l'appuntamento mensile della prossima settimana verrà mantenuto.
Sigilli al campo delle apparizioni
Il Comune di Trevignano ha inviato sulla collina i vigili urbani ieri. Gli agenti hanno transennato l'ingresso al campo e posto un foglio d'avviso con scritto: "Area sequestrata". Il provvedimento è stato trasmesso al Tribunale, è in attesa di convalida. Il Comune inoltre valuta di emenare un'ordinanza, come già anticipato settimane fa in un comunicato ufficiale. Aveva infatti già annunciato l'intenzione di "intensificare l'attività amministrativa sulla questione urbanistica inerente le manifestazioni di culto organizzate dall'associazione Madonna di Trevignano Ets Onlus.
Il 3 aprile il sopralluogo dei vigili urbani a Trevignano
Lo scorso 3 aprile, durante l'ultimo incontro di preghiera al quale hanno preso parte i soli fedeli senza Gisella Cardia, che ha deciso di obbedire alle indicazioni del vescovo Marco Salvi, i vigili urbani e il responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale hanno svolto un sopralluogo, per "ulteriori iniziative amministrative da intraprendere per il ripristino della legalità".
Una questione che riguarda la destinazione d'uso del campo, il quale, pure essendo privato, non rispetterebbe i vincoli paesaggistici a cui è sottoposto, ricadendo nell'area del Parco di Bracciano e Martignano e dunque a vocazione agricola. Dal sopralluogo è emerso "un maggiore carico urbanistico non consentito, con affollamento e traffico".
Il Comune aveva infatti annunciato: "Gli uffici procederanno nel brevissimo tempo nel diffidare l’associazione e i proprietari dell’area in questione, che così come hanno rimosso le opere abusive, dovranno interrompere ogni attività non idonea alla destinazione prevista. La violazione della diffida e della relativa ordinanza che sarà emessa a strettissimo giro, la legge prevede l’acquisizione a patrimonio del Comune delle relative aree".