Madonna di Trevignano, l’ex seguace: “Ho dato 30mila euro a Gisella, si è rifatta il bagno”
Avrebbe usato 30mila euro delle donazioni fatte alla onlus Madonna di Trevignano per rifarsi il bagno. Questa l'accusa lanciata tramite Mattino Cinque News a Gisella Cardia da Luigi Avella, ex ‘fedele' della santona che sostiene di vedere la Madonna. L'uomo, che le aveva donato 123mila euro, sostiene che una parte di quel denaro non sarebbe andato alle attività dell'associazione.
"Con quei soldi lei e il marito hanno comprato i climatizzatori perché la signora soffriva il caldo – dichiara Avella – Hanno sostituito il box doccia e comprato un forno. Eravamo amici, ora Gisella mi accusa di stalking".
"La maggior parte dei soldi li avevo destinati per la collina delle apparizioni – continua – Nel 2020 ho iniziato a versare anche 300euro al mese perché Gisella mi disse che il marito a causa del Covid lavorava part time e guadagnava la metà dello stipendio".
Sul caso la Procura di Civitavecchia ha aperto un'inchiesta. S'indaga su queste donazioni, di carattere molto ingente, che la ‘veggente' di Trevignano avrebbe ricevuto e poi usato anche per scopi personali. Non solo: l'investigatore privato Andrea Cacciotti ha presentato denuncia ai carabinieri di Colleferro anche nei confronti del marito della donna, Gianni Cardia. L'uomo avrebbe promesso ai fedeli miracoli in cambio di donazioni: in totale avrebbe ricevuto oltre 30mila euro. Bonifici sui quali adesso dovranno indagare i militari.
Gisella Cardia ha respinto tutte le accuse e si è definita una ‘martire'. La donna avrebbe goduto di molta popolarità nel paese di origine anche perché era la stessa chiesa di Trevignano a permetterle di recitare il rosario durante le messe. Un fattore che avrebbe contribuito ad ‘aumentare' la ‘credibilità' della donna, che può contare su centinaia di seguaci.