Madonna di Trevignano, nel giorno dell’apparizione la veggente Gisella non si presenta ai fedeli
Gisella Cardia non ha partecipato oggi alla preghiera al campo dei rosari con i fedeli a Trevignano Romano, "come auspicio per andare in direzione di una riconciliazione con la Chiesa cattolica". A renderlo noto sono stati i suoi fedelissimi, con la lettura di un comunicato stampa nel primo pomeriggio. Maria Giuseppa Scarpulla ha deciso di non disobbedire al vescovo Salvi e alla diocesi di Civita Castellana, che sui fatti di Trevignano si era espressa, con la formula latina "Constat de non supernaturalitate" ossia, non c'è nulla di sovrannaturale. Sul posto erano presenti i carabinieri e i vigili urbani, che hanno svolto un sopralluogo, per valutare, come già annunciato le scorse settimane dall'amministrazione comunale e dall'Ente Parco di Bracciano e Martignano, eventuali ulteriori provvedimenti, per la presenza delle persone nel campo.
Oggi i fedeli hanno pregato lo stesso il rosario senza Gisella, riuniti nel terreno in via Campo Le Rose. Hanno fatto una pausa, quando la veggente di solito si prepara per l'"apparizione". Si sono stretti in silenzio con un minuto di raccoglimento tra la terza e la quarta decina del rosario, quando Gisella si inginocchia e alza gli occhi verso il cielo, per poi sedersi e scrivere su un quaderno "il messaggio celeste" che le rivelerebbe, a suo dire, la Madonna.
Gisella Cardia non disobbedisce al vescovo, c'è un accordo
"La Signora Gisella Cardia non sarà presente alla preghiera del 3 aprile 2024 per dimostrare fattivamente la sua comunione con la Chiesa cattolica. Così facendo, infatti, auspica di poter aprire un nuovo dialogo con il vescovo di Civita Castellana, monsignor Salvi" legge una fedele il comunicato, scritto dall'avvocato Solange Marchignoli. La decisione è stata presa dopo un confronto tra il legale della veggente e una persona per conto del vescovo. I pellegrini, che hanno raggiunto il luogo per incontrarla, hanno pregato lo stesso. "Gisella chiede a tutti i fedeli di accompagnare questo delicato momento con la preghiera, significando che il suo cammino non si ferma ma, al contrario, continua, in obbedienza alla voce dello Spirito che invita ad un tempo di silenzio e di preghiera".
Abolito il titolo abusivo di Maria "Regina della collina di Trevignano"
La preghiera del rosario di oggi era aperta a tutti a distanza, come di consueto, attraverso la live sul canale YouTube ‘La Regina del Rosario', con un'inquadratura un po' diversa rispetto al solito: non la Madonna con Gisella, che appunto non c'era, ma la camera è stata puntata per l'intera durata della diretta verso la statua, che svetta nel campo con alle spalle il Lago di Bracciano. Un altro cambiamento rispetto ai precedenti incontri di preghiera, è stato il fatto che i fedeli non si sono rivolti alla Madonna, chiamandola "Regina della collina di Trevignano", appellativo di cui infatti il vescovo Salvi ne ha espressamente vietato l'uso in qualunque sede. Hanno usato i titoli riconosciuti dalla Chiesa cattolica di "Regina del Rosario" e "Regina della Pace", presenti nelle litanie lauretane. Anche in questo c'è un intenzione di non disobbedire alle indicazioni espresse nel decreto. Ciò che i fedeli si domandano ora è se questo mese Gisella rivelerà o no il messaggio, non essendo stata presente nel campo.
Il Comune: "Intensificate attività di controllo"
Il comune di Trevignano ha fatto sapere in una nota che "sulla base della giurisprudenza del Consiglio di Stato, della Cassazione e del parere pro veritate ricevuto dal legale incaricato avv. Gianluigi Pellegrino e, a seguito delle decisioni del giudice sulla rimozione delle opere abusive: il personale della nostra Polizia Locale unitamente al Responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale in data odierna ha effettuato le ulteriori necessarie verifiche di sopralluogo durante la ricorrente iniziativa svolta ogni 3 del mese sul terreno di proprietà dell’Associazione “La Madonna di Trevignano ets onlus” finalizzate alle ulteriori iniziative amministrative da intraprendere per il ripristino della legalità".
"Il personale incaricato, come prescrive la giurisprudenza, ha operato per raccogliere tutti gli elementi necessari per poter certificare la modifica di destinazione d’uso dell’area integrata da manifestazioni di culto in zona agricola, accertando altresì la sussistenza di un maggiore carico urbanistico non consentito (affollamento, traffico, ecc). A seguito della verifica effettuata, dunque, gli uffici procederanno nel brevissimo tempo nel diffidare l’associazione e i proprietari dell’area in questione, che così come hanno rimosso le opere abusive, dovranno interrompere ogni attività non idonea alla destinazione prevista. In difetto, la violazione della diffida e della relativa ordinanza che sarà emessa a strettissimo giro, la legge prevede l’acquisizione a patrimonio del Comune delle relative aree".