Madonna di Trevignano, il Tar dà ragione al Comune: la veggente ha usato abusivamente i terreni
Il Tar del Lazio ha dato ragione al comune di Trevignano: Gisella Cardia, la ‘veggente' che sostiene di vedere la Madonna, ha utilizzato abusivamente terreni vincolati, facendoli impropriamente diventare luoghi di culto. "La motivazione del gravato ordine di rispristino risiede nell’abusivo cambio di destinazione d’uso del terreno di proprietà dell’associazione ricorrente, ricadente nel Parco naturale regionale di Bracciano – Martignano e all’interno della Zona di Protezione speciale (Zps) IT6030085, nonché gravato da vincolo paesaggistico, da zona agricola ad area di ritrovo e culto", si legge nella pronuncia del Tar, riportata da Il Corriere della Sera.
"Secondo quanto evidenziato nel provvedimento, detto cambio di destinazione d’uso, attuato attraverso l’installazione di un ‘insieme sistematico' di opere volte alla celebrazione delle funzioni religiose, comporta un aumento del carico urbanistico in ragione del riscontrato afflusso generalizzato e periodico di una moltitudine di persone per ragioni di culto".
La pronuncia risale allo scorso 19 luglio, ed è probabile che il caso adesso passerà anche al Consiglio di Stato. Una vicenda, quella della ‘Madonna di Trevignano', che soprattutto nell'ultimo anno ha assunto rilevanza nazionale. Sono anni in realtà che la farsa va avanti, insieme agli incontri del tre di ogni mese in cui Gisella Cardia alle 15 dice di ricevere messaggi dalla Madonna. Questo anche se la Chiesa ha dichiarato che, in quegli incontri, non c'è nulla di soprannaturale.
La donna è indagata per truffa insieme al marito. A denunciarli è stato un ex seguace, Luigi Avella, che aveva donato spontaneamente 123mila euro a Cardia e al marito. Pentitosi, ha deciso di rivolgersi alle forze dell'ordine e denunciare la santona.