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Madonna di Trevignano, news su Gisella Cardia

Madonna di Trevignano, il Comune riprova a smantellare il campo delle preghiere: “Via tutto entro 90 giorni”

Il Comune di Trevignano Romano ci riprova e pubblica una nuova ordinanza di demolizione delle istallazioni nel campo dei rosari della veggente Gisella Cardia. L’avvocato: “Ennesima rischiesta, nulla di nuovo. Ricorriamo al Tar”.
A cura di Alessia Rabbai
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Via tutto, croci, statuine raffiguranti la Passione, pali della luce, ombrelloni. Il Comune di Trevignano riprova a smantellare il campo delle preghiere della veggente Gisella Cardia a Trevignano Romano con una nuova ordinanza dell'Ufficio pianificazione e gestione del territorio, dopo un recente sopralluogo. Nel documento che Fanpage.it ha letto c'è scritto che i manufatti presenti all'interno della proprietà dell'associazione Madonna di Trevignano Ets che fa capo a Gianni Cardia, esclusa la recinzione, sono privi di qualsiasi titolo edilizio e dei vari nulla osta ambientali e paesaggistici, avendo la zona vincoli paesaggistici con vocazione esclusivamente agricola.

Il termine sono 90 giorni entro i quali opere e istallazioni contestate dovranno essere rimossi, pena una sanzione amministrativa e l'acquisizione del campo da parte del Comune, a monitorare sarà la polizia locale. Fanpage.it ha raggiunto telefonicamente l'avvocato Solange Marchignoli, che rappresenta Scarpulla: "Nulla di nuovo, questa ordinanza è l'ennesima richiesta da parte del Comune. Già era successo con il sequestro, che poi la Procura ha respinto e il campo è stato dissequestrato. I legali rispetto a quest'ultima ordinanza hanno già presentato il ricorso al Tar, faremo ciò che la legge ci consente di fare".

La nuova ordinanza di demolizione del Comune di Trevignano

Nella nuova ordinanza di demolizione del Comune di Trevignano Romano sono contestate delle istallazioni che sarebbero senza autorizzazioni. Nello specifico, si legge sempre nel documento, sono: due croci di legno alte circa due metri, una con Cristo, tredici statuine raffiguranti la Passione di Cristo alte circa 60 centimetri, due inginocchiatoi in marmo, undici lampioni poggiati sul terreno ed alimentati con pannello solare; tre ombrelloni chiusi in telo verde; una cisterna a terra per l'accumulo d'acqua in materiale plastico autoricaricabile; una capanna in legno con all'interno materiale religioso; diverse piantane in plastica per inserire gli ombrelloni; varie sedie in plastica poggiate su una pedana in legno, materiale vario coperto da un telo in plastica verde.

Il nodo è il "carico urbanistico del campo come ritrovo di culto"

Per il Comune di Trevignano la questione riguarda il carico urbanistico del campo a causa degli incontri di preghiera, che avvengono da anni il 3 di ogni mese. Dal sopralluogo è emerso che l'area è utilizzata ai fini di culto, con mutamento d'uso non autorizzato, reso possibile appunto grazie ai vari oggetti e alle statue poste all'interno del terreno.

"Ciò ha portato ad una variazione dei carichi urbanistici per l'afflusso generalizzato e periodico di una moltitudine di persone per ragioni di culto. L'insieme sistematico delle istallazioni e delle opere realizzate per la celebrazione di pratiche di culto configurano l'aumento del carico urbanistico dell'area, determinandone un cambio di destinazione d'uso non autorizzato, da zona agricola ad area di ritrovo e di culto".

Il Comune chiede ancora una volta che vengano "di provvedere alla demolizione e rimozione di tutte le opere ed istallazioni e al ripristino dei luoghi e della destinazione d'uso dell'area, eliminando il maggior carico urbanistico". Il termine è entro e non oltre 90 giorni, se l'ordinanza non verrà rispettata è prevista una sanzione amministrativa il terreno verrà acquisito dal Comune.

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