Madonna di Trevignano, il Comune ora vuole vietare per sempre i raduni di preghiera con la santona
Vietare i raduni di preghiera nel terreno di via Campo Le Rose con la santona Gisella Cardia, ripristinandone l'uso come consentito dalla legge. È questo l'obiettivo del Comune di Trevignano Romano e dell'Ente Parco di Bracciano e Martignano. Le istituzioni territoriali si sono mosse, dopo il verdetto definitivo del vescovo della diocesi di Civita Castellana Marco Salvi, firmato e divulgato ieri, che ha messo la parola fine al caso, dichiarandone la "non soprannaturalità", chiarendo che la "la Madonna non è mai apparsa a Gisella", indicando ai coniugi Cardia "un percorso di purificazione e pentimento". Con il pronunciamento ufficiale della Chiesa cattolica, ora la battaglia contro Scarpulla si sposta sul fronte amministrativo.
"Chiediamo la revoca della sentenza del Tar"
"Come amministrazione comunale siamo entusiasti del verdetto del vescovo Salvi, che ha definito una posizione chiara, senza lasciare adito a fraintendimenti – commentano dal Comune di Trevignano – nei giorni scorsi abbiamo dato mandato all'avvocato Gianluigi Pellegrino di ricorrere al Consiglio di Stato sulla questione della recinzione del terreno privato acquistato dall'associazione Madonna di Trevignano Romano Ets – nel quale il 3 di ogni mese si radunano i seguaci di Scarpulla, per la recita del rosario e le false apparizioni ndr – per richiedere la revoca della sentenza del Tar insieme al Parco, la quale dava ragione all'associazione e che ha permesso che restasse lì.
"Valutiamo le prossime mosse per arrivare a vietare i raduni"
Un altro aspetto che interessa sia il Comune che l'Ente Parco oltre alla recinzione riguarda la compatibilità urbanistica dell'utilizzo dell'area degli incontri di preghiera, in quanto ricade in una zona sottoposta a vincoli paesaggistici. "Abbiamo chiesto all’avvocato Pellegrino quali possono essere le prossime mosse per agire contro l'uso del terreno per i raduni di preghiera: il nostro obiettivo è arrivare a vietarli, per impedire alle persone di recarsi il quel luogo a pregare". Una scelta condivisa da Lara Serao, avvocata del Comitato cittadino della legalità, un gruppo di persone che da anni si battono contro ciò che accade sulla collina di Trevignano Romano, tenendo alta l'attenzione sul fenomeno e gli abusi edilizi fatti in passato.
"Manifestazioni di culto in contrasto con vocazione agricola"
L'avvocato Pellegrino, coinvolto dal Comune nella vicenda, ha anticipato che la caratteristica strettamente agricola del terreno e dell'area vincolata del Parco in cui ricade è in contrasto con le manifestazioni di culto organizzate dall’associazione. "Non appena il tutto sarà reso formalmente – annuncia anticipandolo il Comune di Trevignano – il Comune emanerà a stretto giro un avviso, per intimare all'associazione e a Scarpulla di interrompere definitivamente i raduni di preghiera".