Madonna di Trevignano, Gisella racconta la prima apparizione 8 anni fa: “Guardavo la tv sul letto con mio marito”
"La Madonna mi è apparsa e mi ha lasciato un messaggio per i fedeli". Otto anni fa per la prima volta Maria Gisella Scarpulla, meglio nota come Gisella Cardia, ha detto questa frase per la prima volta. Era un giovedì di primavera, era a casa a Trevignano Romano, in provincia di Roma, e stava guardando la televisione insieme al marito Gianni.
Un episodio che la veggente stessa ha raccontato in diverse occasioni e che ricorda in maniera dettagliata anche Luigi Avella – l'ex fedele che ha donato all'associazione Madonna di Trevignano Ets 123mila euro – nel suo libro ‘Quando il demonio si veste da outlet'. Circa un mese prima, a marzo 2016, il Procuratore della Repubblica di Patti ha iscritto nel registrano degli indagati il nome di Maria Giuseppa Scarpulla, per poi comunicarle che sarebbe inziato il processo con la prima udienza per bancarotta.
Quello che è successo dopo Fanpage.it lo ha raccontato, dall'acquisto del terreno dei rosari in via Campo Le Rose, fino al decreto della commissione della diocesi di Civita Castellana e del vescono Marco Salvi, che il 6 marzo 2024 ha dichiarato per i fatti di Trevignano Romano "constat de non supernaturalitate", ossia che non c'è nulla di soprannaturale: in poche parole la Madonna sul Lago di Bracciano non è mai apparsa.
La veggente Gisella racconta per la prima volta di aver visto la Madonna
Gisella per la prima volta otto anni fa ha raccontato di aver visto la Madonna: "Mentre ero con mio marito sdraiata sul letto a vedere la tv, sento una voce che mi chiamava. Chiesi a mio marito di abbassare il volume della televisione e nel girarmi verso la statuina posizionata sul comò, vidi la Madonna avvolta da un velo bianco e un mantello blu/celeste". In lacrime dissi a mio marito la Madonnina! la Madonnina! E d'istinto ci inginocchiamo ai piedi del letto".
Il primo ‘messaggio celeste' di Gisella Cardia
Figlia mia, sono la Vergine Santa, non aver paura, ho scelto voi perché siete pieni d'amore e speranza e su questo deve essere fondata la vita. Ti invierò tante persone che devono essere convertite, non chiudere le porte ma aprite, affinché tutti possano vedere ed imparare ad amare mio figlio Gesù. Tornerò presto e anche loro (riferito ai miei famigliari) sentiranno la mia presenza come un segno. Ti benedico nel nome del padre, del figlio e dello Spirito Santo. Al termine dell'apparizione tutti i miei famigliari in casa hanno avvertito un suono di campanelle.
"La Madonna di Gisella è maleducata"
Luigi Avella, mariologo con titolo accademico, che ha pubblicato due libri consultabili gratuitamente sulla vicenda di Trevignano Romano, prima ancora che arrivasse il verdetto della diocesi di Civita Castellana sulla non supernaturalità dei fatti, ha commentato così la prima apparizione raccontata da Gisella: "Premesso che il Cielo può apparire dove vuole e dire ciò che vuole, è interessante il paragone con altre visioni riconosciute dalla Chiesa. Primo tra tutti il fatto che la Madonna per apparire – a dire di Gisella – avrebbe scelto una camera da letto con persone sdraiate e la tv accesa. In tutte le mariofanie, la Madonna ha indicato il culto nelle chiese, mai in un'abitazione per una chiesa domestica. Perfino Gesù consigliava di andare dai sacerdoti. Inoltre la Madonna, così come appare per bocca di Gisella, sarebbe maleducata: inizia con un messaggio rivolto ad entrambi i coniugi (ho scelto voi) e poi termina con un ti benedico, escludendo il coniuge, come se fosse un due di picche, quando si gioca a denari (luce riflessa). Gesto poco nobile e maleducato".