Madonna di Trevignano, Gisella e l’espediente degli ulivi per fare il pozzo: “C’è acqua benedetta”
La veggente di Trevignano Romano, Maria Giuseppa Scarpulla, meglio nota come Gisella Cardia, vuole costruire un pozzo nel campo dei rosari con vista panoramica sul Lago di Bracciano. Un "progetto divino" che sarebbe in programma già da anni, a dimistrarlo un documento datato 2019 dal quale risulta che l'associazione Madonna di Trevignano Etscon una lettera di Gianni Cardia ha chiesto informazioni sui costi per realizzare un pozzo ad una ditta specializzata. Allo stato attuale delle cose, lo specifichiamo, l'Ente Parco di Bracciano e Martignano non ha concesso alcuna autorizzazione per la costruzione. Contattata da Fanpage.it Gisella Cardia ha smentito la ricostruzione, spiegando che "È tutto falso".
Avella: "Hanno fatto un buco coprendolo con delle pietre"
A parlare a Paolo Capresi di Mattino Cinque è Luigi Avella, l'ex seguace pentito che ha donato 123mila euro all'associazione: "È stata Gisella a confidarmi di voler costruire un pozzo, che avevano fatto questo sondaggio dietro alla croce blu e coperto il buco nel terreno con delle pietre per non farlo notare, perché non si poteva fare – ha spiegato Avella – In questi giorni mi ha contattato Gudo Baldi, il capo dei guardiaparco del Parco di Bracciano e Martignano, che mi ha appunto chiesto se fossi a conoscenza di questo sondaggio e se avessi documenti che potessero attestarlo, le ho consegnato la lettera in mio possesso con la richiesta di preventivo".
Capresi spiega inoltre che in questi giorni sta accadendo qualcosa di particolare sulla collina dei rosari, strettamente legato alla realizzazione del pozzo: stanno piantumando degli ulivi. Un espediente, ipotizza il giornalista, che permetterebbe ai coniugi Cardia di motivarne la realizzazione, per poi raggiungere l'acqua.
"Da questo luogo uscirà acqua benedetta"
È stata Gisella stessa ad annunciarlo pubblicamente ai fedeli riuniti in un incontro di preghiera: "In questo luogo la Madonna mi ha già indicato da dove uscirà l'acqua benedetta, che servirà per curare il corpo e l'anima. Noi non vogliamo niente, chiediamo una cosa: l'autorizzazione per poter fare un pozzo". E ha aggiunto spiegando ai presenti i limiti di quel terreno: "Questo posto come sapete è un Parco, dove non si può mettere assolutamente nulla, neanche un gazebo. Le istituzioni ce lo vietano". Poi l'appello alla Madonna, "per riuscire a firmare l'autorizzazione". Le piante ornamentali infatti non bastano a motivare la realizzazione del pozzo, ma la situazione cambierebbe se ad essere annaffiate dovessero essere alberi da frutto. E già è pronto l'impianto d'irrigazione.