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Madonna di Trevignano, news su Gisella Cardia

Madonna di Trevignano, ex seguace racconta altri “miracoli”: scritte in aramaico e segni sulla pelle

Simonetta, un ex seguace di Gisella Cardia, racconta a Fanpage.it la sua esperienza durante i rosari e dei “miracoli” a cui ha deciso di credere nonostante apparissero come una messa in scena. “Mi sono avvicinata in un momento difficile, poi ho capito che non mi serviva credere a una veggente”.
A cura di Alessia Rabbai
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Il caso delle apparizioni sul colle di Trevignano Romano, di Maria Giuseppa Scarpulla alias Gisella Cardia che dice di parlare con la Madonna, e della statuetta che lacrima sangue è diventato un vero e proprio caso. In molti si chiedono come sia stato possibile che in un lasso di tempo relativamente breve, le adunate organizzate da Cardia abbiano attirato così tante persone.

Sono molti i seguaci che, dopo essere rimasti ammaliati dai messaggi che la donna "riceve" dalla Madonna (o da Gesù o direttamente da Dio!) ogni tre del mese alle tre del pomeriggio, hanno aperto gli occhi e ora la criticano apertamente. Uomini e donne che si sentono ingannati nella loro stessa fede, convinti oggi che non ci sia nessun fantomatico ‘progetto divino', ma che quanto detto dalla veggente servisse solo a incoraggiare le donazioni volontarie all'associazione che fa capo al marito Gianni Cardia.

Tra le persone che recitavano il rosario con Gisella c'è anche Simonetta, una cittadina di Trevignano, che ha raccontato a Fanpage.it la sua esperienza e perché ha deciso di allontanarsene. "Ho capito dopo diversi episodi, che ciò che dice Gisella non è vero".

Simonetta ha sentito parlare di Gisella Cardia per la prima volta da un'amica, era il 19 maggio 2016, vigilia della festa del patrono di Trevignano San Bernardino e stava tornando dalla processione. "All'inizio credevo fosse una cosa stupenda, perché avevo dei problemi famigliari. Ho conosciuto Gisella e mi ha invitata a casa sua". Come molte altre persone ha inziiato a frequentare l'abitazione della coppia per la recita del rosario.

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Il miracolo dei "graffiti in aramaico"

Simonetta frequentava casa di Gisella insieme a un'amica per la preghiera. Non ha mai visto la statuetta della Madonna lacrimare dagli occhi o trasudare, ma è stata chiamata ad assistere a un altro ‘miracolo'. "Un giorno Gisella mi ha chiamata e mi ha detto: vieni a casa nostra, è successa una cosa straordinaria. L'ho raggiunta e ho visto che sulla parete interna dov'era appeso il quadro del Sacro Cuore erano comparsi dei segni, lei mi disse che erano scritte in Aramaico Antico e che suo marito Gianni le aveva tradotte. A terra ho notato che c'era della polvere, ma non ho dato peso alla cosa. La tela invece era umida, l'ho tolta dal chiodo, l'ho girata ma dietro era asciutta". Al tempo Simonetta non si è posta troppe domande, stava attraversando un momento complicato della sua vita e non ha colto nell'immediato quei segnali che pure aveva notato.

Il ruolo del vescovo nel legittimare Gisella Cardia

A contribuire al credito di cui ha goduto a lungo Gisella Cardia, per molti dei fedeli c'è stata anche la presenza dell'allora vescovo della diocesi di Civita Castellana, Romano Rossi. "Una volta è arrivato a casa di Gisella durante il rosario anche il vescovo Rossi e abbiamo pregato insieme a lui" ha raccontato Simonetta. Una presenza che l'ha rassicurata perché, ha spiegato, il vescovo in persona si era esposto. Successivamente ha concesso per un periodo la recita del rosario nella chiesa della Casa del Fanciullo, e Simonetta c'era quando il vescovo ha alzato la statua della Madonna.

Le scritte sulla pelle non compaiono da sole

Un giorno di preghiera d'estate Simonetta ha ricordato un altro fatto bizzarro. "Gisella si è alzata ed è andata in un'altra stanza. Quando è rientrata ha ricominciato a recitare il rosario, si è accasciata a terra e si è messa una mano sul cuore, dicendo che le bruciava. Si è sbottonata la camicetta e sulla pelle aveva il simbolo dell'ostia con la scritta ‘IHS' " (ossia la trascrizione latina dell’abbreviazione del nome greco di Gesù ndr). Ma le scritte sulla pelle non compaiono da sole.

Gli annunci apocalittici: "Fate scorte di cibo"

Un'altra volta Simonetta era con alcune persone sul terrazzo di casa di Gisella, quando suo marito Gianni ha detto: "Dovete prepararvi, ci saranno tre giorni di buio, accadrà una catastrofe: dovrete fare scorte di cibo in scatola, acqua e munirvi delle croci di San Benedetto. Dovete sprangare le finestre con delle assi e mettere una croce su ciascuna finestra. Non fate entrare né uscire nessuno da casa" ricorda Simonetta. "Sono rimasta confusa, ho continuato la mia vita normalmente. Altri hanno fatto scorte di cibo in scatola e di acqua e si sono barricate per giorni in casa senza andare al lavoro. Ovviamente non è accaduto nulla".

"Mi sono fatta molte domande e ho capito che Gisella mentiva"

Ai rosari nel campo delle presunte apparizioni Simonetta ha partecipato il 3 novembre, il 3 dicembre 2016 e il 3 gennaio del 2017. Ha raccontato che in una di queste occasioni una donna in preghiera è caduta a terra, pensando che si fosse sentita male si è avvicinata per aiutarla. "Mi hanno detto di non toccarla, perché stava in estasi". Simonetta si è poi allontanata. "Mi è venuto in mente ciò che mi ha sempre detto il mio parrocco, ossia se vuoi pregare vai in Chiesa, oppure prega nella tua quotidianità, mentre fai le faccende domestiche, mentre guidi o vai al lavoro. Ho capito che non mi serviva nessuna veggente per parlare con la Madonna, che potevo farlo da sola nel mio intimo".

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