Madonna di Trevignano: chi è la dottoressa che ha “certificato” le stigmate della santona
La dottoressa che ha "convalidato" le stimmate della santona di Trevignano si chiama Rosanna Chifari, è una neurologa, ed è nota per essere stata consulente della Lega dal 2009 in commissione Sanità e per essere vicina all'universo No Vax e No Green Pass. Ora però Gisella Cardia, la donna che ha dato vita a un culto popolare attorno alla statua di una Madonna che piangerebbe sangue, è oggetto di un'indagine della procura e di lei non ci sarebbe più traccia e si sarebbe allontanata dalla sua casa lungo il lago di Bracciano.
Così la dottoressa Chifari, in diretta su Pomeriggio Cinque con Barbara D'Urso, raccontava quello che asseriva di aver visto: "A cominciare dal mercoledì delle Ceneri, iniziano ad aprirsi le feriti di forma circolare sulle mani e sui piedi, sono sanguinanti e profumano intensamente di fiori e soprattutto le mani non mostrano delle difficoltà funzionali". E con la Madonna di Trevignano sono serviti anche i miracoli e le "prove" di santità.
E ancora raccontava cosa avrebbe visto nel periodo di Pasqua sostenendo di essere stata testimone oculare del "miracolo": "Le mani dovrebbero essere bloccate con le dita rosse e gonfie. Invece le sue mani si muovono normalmente. La stessa cosa avveniva a Padre Pio. Ci sono state anche delle manifestazioni ematiche sotto pelle con la forma della corona di spine. L’ho vista io perché il giorno del venerdì santo ero con lei."
Miracoli raccontati in diretta televisiva, mentre la protagonista avrebbe convinto almeno un suo anziano fedele a donare oltre 100.000 euro nel conto della sua Onlus. Rosanna Chifari Negri non solo certifica i miracoli, ma è un punto di riferimento per tutto la galassia antivaccinista e scettica verso la "scienza" istituzionale.
La neurologa compare nel comitato medico scientifico del gruppo "IppocrateOrg", che raccoglie molti sanitari "non allineati" alla medicina ufficiale. Nei mesi più difficili della pandemia a sostenuto l'utilizzo dell'ivermectina e dell'idrossoclorochina, farmaci sconsigliati da tutte le agenzie ma bandiera di chi ha sostenuto le "cure domiciliari". Ancora nel luglio dello scorso anno sconsigliava di sottoporsi a più dosi di vaccino perché i cittadini così avrebbero avuto "maggior possibilità di ammalarsi". In Senato è stata proprio lei a sostenere le qualità antivirali dell'antiparassitario ivermectina nel contrasto al Covid-19.