Madonna di Trevignano, che fine hanno fatto i soldi dei banchetti di Gisella Cardia?
Che fine hanno fatto i soldi dei banchetti di Gisella Cardia? Al Campo delle Rose veniva allestito un banchetto per la vendita di alcuni oggetti, praticamente souvenir da portare a casa o da regalare. Dalle statuette ai rosari, dai ceri alle immagini sacre della Madonna di Trevignano. Il ricavato veniva custodito all'interno di una cassettina, ma nei bilanci dell'associazione di Cardia, ha rivelato oggi la trasmissione di Rai Uno ‘Storie Italiane', non ce n'è traccia.
I ricavi degli oggetti venduti mai inseriti nei bilanci da Gisella
Nel bilancio del 2020 è stato inserito un importo di 7mila euro per oggetti religiosi, ma non è mai stato indicato in quel bilancio e nei successivi quanto sia stato incassato per questi oggetti. Eppure la vendita di questi oggetti doveva essere destinata interamente alle attività benefiche, come da statuto delle associazioni del terzo settore.
I soldi ricevuti dalle donazioni e dalla vendita di oggetti religiosi che fine hanno fatto? Dove sono finiti quegli incassi non tracciati da scontrini o ricevute e non riportati nei bilanci? E di quanti soldi si parla?
La testimonianza: "Mia sorella aveva un trolley pieno di perline per i rosari"
Molti oggetti sono stati realizzati manualmente dalla sorella di Carlo Lacenere, che a Storie Italiane ha detto: "Sono stati realizzati grandi quantitativi, mia sorella aveva un trolley pieno di perline ed era una delle addette alla creazione dei rosari he venivano venduti al campo delle rose. so che i soldi finivano dentro una cassettina. Ma poi questa cassettina che fine faceva, nessuno me l'ha mai detto".
Il presso degli oggetti venduti nei banchetti a Trevignano
Anche a Fanpage.it una testimone ha parlato dei banchetti di Gisella, con le statuette della Madonna vendute a 60 euro, i rosari a 10 euro, ceri votivi dai 4 ai 6 euro, anelli con figure sacre a 2 euro e cartoncini con l'immagine della Madonna di Trevignano a 12 euro. "Ricordo per certo che i prezzi erano imposti e che non c'era alcun bussolotto per le offerte volontari. Credevo che fosse ad offerta libera, ma ho visto che costava 2 euro, non l'ho presa e me ne sono andata via", ha raccontato Itala al nostro giornale.
La risposta di Cardia: "Smentiamo categoricamente versione Lacenere"
In un comunicato il presidente dell’Associazione “La Madonna di Trevignano Romano ETS", Gianni Cardia, spiega:
La giornalista Roberta Spinelli ha intervistato un soggetto di nome Carlo Lacenere, il quale ha fatto dichiarazioni del tutto non corrispondenti al vero e di contenuto gravemente diffamatorio. Il Presidente smentisce categoricamente che il sig Carlo Lacenere sia mai stato socio e tantomeno che abbia avuto rapporti con rappresentati della nostra Associazione.
Nel respingere ogni accusa il Presidente ritiene che l’effetto deleterio della continua diffusione di notizie non veritiere è quello di alimentare un clima di sospetto, diffidenza ed odio, non solo nei confronti dell’operato del sottoscritto Gianni Cardia, ma anche nei confronti dell’Associazione “La Madonna di Trevignano Romano ETS” nonché di esporre tutte le persone al pericolo di attacchi e aggressioni sia fisiche che verbali.