Madonna di Trevignano, catene al campo: fine degli incontri di preghiera con la veggente Gisella
Le catene al terreno di via Campo delle Rose a Trevignano Romano hanno messo la parola fine ai raduni di preghiera di Maria Giuseppa Scarpulla, meglio conosciuta come la veggente Gisella Cardia. Oggi, 3 settembre 2024, l'incontro per la recita del rosario e la mensile "apparizione della Madonna" non ci sarà. Il Comune ieri tramite i vigili urbani ha messo i sigilli al campo, che da proprità privata dell'associazione Madonna di Trevignano Romano Ets Onlus è diventato dell'amministrazione comunale e dei cittadini del paese sulle sponde del Lago di Bracciano, alle porte di Roma. Il Comune sta valutando come utilizzarlo, tenendo presente che ha una vocazione prettamente agricola, non ci si può costruire nulla, perché ricade all'interno del territorio dell'Ente Parco di Bracciano e Martignano.
L'appello di Gisella: "Seguite la diretta Youtube"
Nella serata di ieri la pagina Facebook Regina del Rosario, che fa capo all'associazione Madonna di Trevignano e a Gisella Cardia, sulla quale di solito vengono pubblicati avvisi e messaggi che la Madonna, i santi e addirittura Gesù, a dire della veggente le rivelerebbero, è comparso un appello rivolto ai fedeli. Un invinto a non andare al campo delle preghiere come ogni 3 del mese, ma di seguire la recita del rosario solo da casa, attraverso il canale Youtube. Che sia giunta veramente la parola fine per i raduni sulla collina di Trevignano Romano? Oltre al terreno acquisito dal Comune la veggente e suo marito ne avrebbero un altro, proprio lì accanto: non è chiaro se in futuro decideranno di utilizzarlo come nuovo luogo per incontrarsi con i fedeli o se continueranno a pregare online.
Respinto il ricorso della veggente, i giudici danno ragione al Comune
I sigilli al campo di Trevignano Romano sono arrivati dopo che il 27 agosto scorso il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato da Scarpulla e dall'associazione Madonna di Trevignano Ets Onlus, assistiti dall'avvocato Adriano Tortora, confermando l'ordinanza del Comune di smantellamento dell'area. Dato che i manufatti abusivi non sono stati rimossi entro i termini previsti di 90 giorni, l'associazione l'ha perso ed il campo è diventato proprietà del Comune. Per i giudici croci, sedie, pali della luce, ombrelloni erano tali da ipotizzare "un significativo incremento del carico urbanistico in area agricola, per la presenza di un numero cospicuo di persone ogni volta che vengono organizzate le manifestazioni di culto".