Madonna di Trevignano, biglietto con minacce all’ex portavoce di Gisella: “Tappati la bocca!”
L'ex portavoce della veggente di Trevignano Romano, Paola Felli, ha ricevuto nuove minacce. Stavolta si tratta di un biglietto scritto con la penna rossa, nel quale ci sono tre parole: "Tappati la bocca!". Felli lo ha trovato nella casetta della posta di casa nella tarda serata di ieri, giovedì 4 aprile. La parola ‘tappati' è sottolineata. A riportare la notizia è la trasmissione Rai ‘Storie Italiane' condotta da Eleonora Daniele. "La mia assistita è scossa, terrorizzata – ha detto in puntata l'avvocato di Felli, Antonello Viola – Mi sembra chiaro, che ci troviamo difronte a soggetti sfrontati, che non hanno paura di nulla".
Felli, assistita dal suo legale, aveva già sporto denuncia contro anonimi, per le minacce ricevute, e l'ha integrata con questo nuovo episodio. L'ex portavoce della veggente abita in un consorzio di ville in provincia di Roma a pochi passi dal campo dei rosari di Gisella Cardia, all'ingresso del quale ci sono delle telecamere. Ma il sospetto è che le persone che hanno lasciato il biglietto conoscano bene la zona e siano entrate da un altro accesso, un ingresso pedonale, che non è invece videosorvegliato.
"Presa dal panico, mi sono sentita male"
"Tornata a casa ho visto un biglietto nella casetta della posta, ho pensato che un corriere fosse passato, lasciandomi un messaggio per il ritiro di un pacco. Quando ho letto ciò che c'era scritto, subito sono stata presa dal panico, perché era tardi ed ero da sola. Mi sono sentita male" racconta Felli, fortemente provata, intervistata dalla giornalista Roberta Spinelli, che ha chiamato nel cuore della notte e con la quale ha trascorso del tempo al telefono, per tranquillizzarsi.
Le minacce arrivate a Paola Felli
Non è la prima volta che Paola Felli riceve minacce da parte di ignoti. È già successo a marzo scorso, quando ha trovato un cappio nell'auto, che era stata forzata. "Stavo costeggiando il Muro Torto a Roma, quando ho preso una buca e il cappio mi è caduto davanti, era coperto lateralmente dal parasole. Un fatto che mi ha scosso molto", ha raccontato in quel frangente, dopo aver sporto denuncia dai carabinieri. Sempre sulla macchina, ha trovato una croce, messa lì con intenti minatori.