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L’ossessione di Michetti per Roma antica: nel programma i ‘ludi romani’, i giochi degli imperatori

Nel suo programma elettorale il candidato del centrodestra, Enrico Michetti, ha proposto l’organizzazione dei ‘ludi romani’, i giochi degli imperatori. Negli anni in cui era sindaco Alemanno è stata organizzata una rievocazione dei ‘ludi romani’ nell’ambito del Festival Internazionale della Civiltà e della Cultura Romana, a cui, effettivamente, hanno preso parte anche i bambini delle scuole romane, che hanno fatto giochi e gare sportive per conquistare il trofeo ‘Iuvenalia’.
A cura di Enrico Tata
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Foto Facebook associazione Ludi Romani
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"Riporterò Roma a essere la città dei Cesari, dei grandi papi, della cultura, della scienza, e questo ruolo Roma ce l’ha perché sta nell’humus della città eterna”, è il sogno di Enrico Michetti. "Nessuna civiltà è stata pari a quella romana, che dopo Giulio Cesare sembrava tutto finito, poi è arrivato Ottaviano Augusto”, ricorda. Insomma, per il candidato del centrodestra l'antica Roma ha un fascino irresistibile, è quasi un'ossessione. Tra citazioni e richiami storici, gli antichi fasti della Città Eterna sono un modello, una guida per l'aspirante sindaco scelto da Meloni e Salvini. Per questo non è sorprendente che anche il suo programma elettorale sia pieno di riferimenti al passato imperiale di Roma. Michetti, infatti, propone di far risorgere dalle ceneri i ‘ludi romani', gli antichi giochi degli imperatori romani.

Nel programma di Michetti si legge che "lo sport è di tutti e ha una funzione educatrice. La sua espansione dipende anche dalle iniziative a cavallo tra la prestazione sportiva e il gioco". "Un evento che riscosse molto successo e che vogliamo riproporre anche come metafora dei vecchi Giochi della Gioventù è rappresentata dai ‘Ludi romani'". I vincitori dei ‘Ludi romani', si legge ancora, potranno partecipare alle Olimpiadi della Gioventù.

È probabile, quindi, che Michetti si riferisca ai giochi e agli spettacoli organizzati dagli imperatori romani per i cittadini, che Giovenale nelle sue satire, proprio per questo, considerava "panem et circenses", cioè pane e spettacoli da circo. C'erano giochi, corse tra bighe al Circo Massimo, gare a cavallo, incontri di lotta e pugilato. Fu l'imperatore Nerone ad introdurre gli Juvenalia, antenati dei ‘giochi della Gioventù'. Negli anni in cui era sindaco Alemanno è stata organizzata una rievocazione dei ‘Ludi romani' nell'ambito del Festival Internazionale della Civiltà e della Cultura Romana, a cui, effettivamente, hanno preso parte anche i bambini delle scuole romane, che hanno fatto giochi e gare sportive per conquistare il trofeo ‘Iuvenalia'. Ebbene Michetti probabilmente ha intenzione di dare nuova vita a questa rievocazione coinvolgendo, in maniera più ufficiale, anche i bambini della Capitale.

I ludi romani, si legge nel volume ‘Il gioco nell'Antica Roma', "ebbero sempre un carattere più di esibizione che di competizione in quanto ludus significa gioco, quindi, allenamento o anche luogo di esercizio, come si legge nelle Saturae di Orazio. L’educazione fisica fece parte dell’educazione generale dei giovani, ma subordinatamente ad altre discipline: lo sport fu, soprattutto, una forma di spettacolo ed ebbe un carattere per lo più militare ed utilitaristico. Del resto i Romani impostavano generalmente la loro formazione sull’educazione militare. I ludi pubblici romani, così, rappresentarono un aspetto rilevante del costume e della storia religiosa 1 e sociale, trasformandosi, poi, in forti strumenti demagogici di propaganda politica in epoca imperiale".

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