Lorenzo Moi, travolto e ucciso dal bus: il gip non vuole chiudere il caso, chiesti accertamenti
Lorenzo Moi, 21 anni, è stato travolto e ucciso da un autobus sulla via del Mare a Ostia a gennaio del 2023. Il ragazzo era uscito dall'ospedale Grassi di Ostia, dove era stato ricoverato qualche ora prima in stato confusionale.
I pm hanno chiesto l'archiviazione del caso, ma il gip Costantino De Robbio ha risposto negativamente, sostenendo che servono ulteriori accertamenti per chiarire i molti punti oscuri che restano in merito alla morte del 21enne.
Secondo il giudice, in primo luogo devono essere fatte ulteriori verifiche su ciò che è avvenuto all'ospedale di Ostia, per accertare eventuali "responsabilità dei sanitari, operatori e tutti coloro che hanno contribuito alla decisione del giovane di allontanarsi dall’ospedale (o non hanno ostacolato tale decisione)".
In altre parole, per il gip è necessario capire come siano state possibili le dimissioni del ragazzo che, anzi, è stato letteralmente scortato fuori dal nosocomio da quattro vigilanti, come si vede nei filmati acquisiti dalle forze dell'ordine. Inoltre, rileva ancora De Robbio, occorre anche accertare "l’omissione dell’avvertimento dei genitori del ragazzo", che "si era allontanato in piena notte e in precarie condizioni di salute".
Lorenzo Moi si è allontanato a piedi, senza cellulare, con solo una maglietta in una fredda notte invernale e due ore dopo, alle 4 del mattino, è stato preso in pieno da un autobus sulla via del Mare. Sull'investimento, spiega ancora il gip, serve una "consulenza cinematica", perché il legale della famiglia Loi, nonostante la procura non abbia ravvisato responsabilità da parte del conducente, ha chiesto ulteriori verifiche sulla dinamica.
Per esempio la velocità del mezzo pubblico e l'illuminazione sulla via del mare. Il giovane, infatti, camminava sicuramente al centro della carreggiata, ma lungo "una strada buia e invisibile a lunga distanza". Insomma, per il giudice il caso della morte di Lorenzo Loi è tutt'altro che chiuso.