Lorenzo investito e ucciso dopo la fuga dall’ospedale. I genitori: “Vogliamo sapere cos’è successo”
Si chiamava Lorenzo Moi il giovane di ventuno anni investito e ucciso ieri da un bus Atac sulla via del Mare a Ostia. Il ragazzo era scappato dall'ospedale Grassi di Ostia dove era stato ricoverato qualche ora prima in stato confusionale e si è allontanato per cause da chiarire. Ha preso la via del Mare a piedi e ha attraversato la strada scavalcando il guardrail tra il chilometro 26 e 26. Qui è stato investito da un autobus ed è morto praticamente sul colpo. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia Locale, che hanno effettuato i rilievi e disposto il sequestro del mezzo.
Lorenzo Moi lavorava come chef a Fiumicino. È stato accompagnato dai genitori in pronto soccorso perché si trovava in forte stato di agitazione, ma cosa sia successo dopo è ancora oggetto di indagine. Sul corpo è stata disposta l'autopsia, che sarà eseguita al Policlinico Gemelli di Roma, mentre in procura è stato aperto un fascicolo d'indagine per omicidio stradale. La cartella clinica del ragazzo è stata sequestrata: si vuole capire in che condizioni fosse quella sera e come abbia fatto ad allontanarsi dall'ospedale.
"Quando siamo andati via lo stavano curando, si era tranquillizzato. Ci hanno detto che stava dormendo e noi siamo andati via. Da quello che sappiamo, deve essersi ripreso ed è uscito, ma non sappiamo perché", hanno dichiarato a Il Messaggero i genitori del ragazzo – I medici se ne sono accorti tanto che i vigilanti lo stavano cercando. Ma era già troppo tardi, il mio Lorenzo era già stato investito, era già morto investito lungo la via del Mare. Ora io e mia moglie vogliamo capire cosa è accaduto, perché gli è stato permesso di uscire così dall'ospedale. Se fosse stato più controllato, se qualcuno si fosse accorto prima che era uscito, tutto questo non sarebbe accaduto e Lorenzo sarebbe ancora qui. Era un ragazzo speciale e nessuno ce lo ridarà ma ora vogliamo chiarezza, vogliamo sapere che cosa è accaduto in ospedale. Perché nessuno lo ha fermato?".