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L’omicidio nella favelas di Roma Est: le indagini nel mondo degli invisibili

Ancora non ha un nome l’uomo morto ieri in via Raffaele Costi, ucciso con un colpo d’arma da fuoco. Un invisibile in mezzo agli invisibili che abitano questo lembo di terra di nessuno alla periferia Est di Roma, tra edifici fatiscenti sgomberati e puntualmente subito dopo rioccupati.
A cura di Redazione Roma
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Quando lo hanno trovato le forze dell'ordine era agonizzante, un proiettile di pistola piantato nello stomaco, ma ancora vivo. L'uomo è morto poco dopo l'arrivo dei medici del 118, che ne hanno constato il decesso. Ancora non ha un nome la vittima dell'omicidio rinvenuta in pieno giorno tra via Cesare Tallone e via Raffaele Costi. Addosso non aveva documenti, e forse le impronte digitali potranno essere utili per identificarlo.

Si tratterebbe di un cittadino di origine straniere, era stato infilato in un carrello per consentire ai due uomini che lo trasportavano di andare più veloce nella speranza di salvarlo, non per occultarlo. I due uomini, fermati dalle forze dell'ordine per essere ascoltati, hanno raccontato di non conoscerlo e di averlo rinvenuto al piano inferiore di un edificio occupato in via Cesare Tallone, già ferito gravemente, e di aver di chiedere aiuto. La loro testimonianza è al momento al vaglio.

La titolare del fascicolo aperto per omicidio volontario è la sostituta procuratrice Margherita Pinto, mentre le indagini sono affidate alla Squadra Mobile. Gli inquirenti dovranno muoversi in uno scenario popolato da invisibili. Uomini e donne che abitano in alcuni palazzi occupati tra via Tallone e via Costi alla periferia Est della capitale. Una favelas subito oltre la bretella del Grande Raccordo Anulare, a Tor Cervara. Palazzi sgomberati molte volte negli anni, per essere subito dopo rioccupati spontaneamente.

Luoghi di abbandono, invisibilità delle istituzioni e violenza, dove troppo spesso l'unica legge che vale è quella del più forte. L'ipotesi al momento più accreditata è che si tratti di un omicidio avvenuto per un piccolo debito di droga. Ma iscrivere un nome nel registro degli indagati non sarà semplice. Entrare nel mondo degli invisibili – molti dei quali ieri con l'arrivo di tutta quella polizia si è allontanato per precauzione – per dare un nome e un cognome alla vittima e ai suoi assassini, è la missione oggi degli investigatori. Ma è difficile avere la fiducia di chi abita queste favelas quando qui hanno vissuto soli e abbandonati a loro stessi, quando qualcuno si è accorto di loro solo dopo un omicidio.

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