ANTIFA(NPAGE), questo è il contenuto dello striscione firmato da Blocco Studentesco, l'organizzazione giovanile di CasaPound Italia, apparso nella capitale, più precisamente nei pressi del Centro commerciale Porta di Roma lungo una strada ad alto scorrimento. Il gioco di parole tra "antifa" e "Fanpage" ha un doppio significato: da una parte identifica questo giornale, evidentemente in modo dispregiativo nelle intenzioni degli studenti di estrema destra, come antifascista, dall'altra Blocco Studentesco chiarisce proprio per questo motivo evidentemente di essere schierato contro Fanpage.it.
Non conosciamo esattamente la ragione per la quale i fascisti del terzo millennio, come amano auto appellarsi, abbiano deciso di prendersela sui muri di Roma con questo giornale. Quello di cui siamo sicuri è che l'antifascismo da queste parti non è un disvalore, quindi nessuno si sente offeso a sentirsi chiamare così. D'altronde dovrebbe essere questa una condizione per partecipare in pieno alla vita democratica, ma capiamo che vista la difficoltà della destra di governo a definirsi così si sia ingenerata un po' di confusione.
Cosa non piacerà esattamente di questo giornale a quelli di Casapound?
Un'informazione indipendente? Il fatto che abbia alle spalle un editore pure e non qualche gruppo industriale?
Le battaglie sui diritti civili e per l'autodeterminazione delle donne? O ancora la scelta di raccontare la questione migratoria dalla parte dei diritti umani?
Non hanno amato le inchieste sui loro amici e protettori al governo? Gli avrà dato forse fastidio l'attenzione ai temi sociali e delle povertà che caratterizza questo giornale?
Oppure un gruppo da anni in crisi di consenso e partecipazione è solo in cerca un po' di attenzione?
Tutti hanno il diritto di non leggere Fanpage.it, anche di criticarlo. D'altronde l'ecosistema informativo italiano è fatto di tante voci diverse. Va meno bene quando un gruppo estremista di destra, con all'attivo condanne per violenze e aggressioni, affigge sul muro uno striscione contro un giornale e chi vi lavora. Una minaccia? Un'intimidazione? Sicuramente si dirà che è solo "goliardia".
Intanto noi torniamo a lavorare alla cosa che sappiamo fare meglio: informare i nostri lettori al meglio delle nostre capacità, senza nascondere mai i valori che ci muovono. E tra questi c'è sicuramente l'antifascismo.