Lo Stadio della Roma si farà all’ombra del Gazometro? Cosa sta succedendo a Ostiense
È ancora presto per capire se l'idea andrà da qualche parte, quel che è certo è che non è solo più una suggestione. La proprietà americana dell'As Roma ha firmato un patto di riservatezza con Eni, come riporta oggi la stampa cittadina. Oggetto dell'accordo il futuro dell'area di proprietà dell'azienda dell'energia di Stato in zona Ostiense, all'ombra del Gazometro.
I Friedkin non vogliono rinunciare a uno stadio di proprietà e, dopo che è tramontata definitivamente l'operazione di Tor di Valle a seguito del ritiro da parte di Roma Capitale della delibera di pubblico interesse, si cercano nuove strade con il coinvolgimenti possibilmente di player importanti economici e istituzionali importanti. A guidare la nuova operazione è il fresco di nomina Ceo giallorosso Pietro Berardi.
L'idea che piace alla proprietà, e che potrebbe non dispiacere neanche a Eni, è quella di inserire il nuovo impianto sportivo in una generale operazione di valorizzazione e riqualificazione dell'area sulle rive del Tevere. Tutta la zona di Ostiense ha conosciuto in questi decenni cambiamenti importanti, con l'insediamento di Roma Tre, la riqualificazione degli ex Mercati Generali, la rigenerazione della zona del Mattatoio. Da zona industriale a cuore di un pezzo della città dinamico e in tumultuosa trasformazione.
Collocare lo stadio in una zona semi centrale della città ha poi un altro evidente vantaggio: non servirà costruire infrastrutture ad hoc per raggiungerlo, al massimo potenziare i servizi già esistenti, inserendosi in un tessuto urbano già pieno. L'idea dei Friedkin è di non procedere fino a quando non ci sarà un accordo sostanziale con il Campidoglio, per muoversi in un quadro chiaro e concertato con tutti gli attori della città. Stasera allo Stadio Olimpico ci sarà anche il sindaco Roberto Gualtieri per Roma – Inter, che per la prima volta incontrerà la proprietà del club giallorosso: una prima stretta di mano in vista di scelte importanti.
Alla possibilità di costruire uno stadio di proprietà potrebbe essere vincolata la stessa volontà dei Friedkin di rimanere a capo della Roma. Se tramontasse l'affare, se il comune non indicherà un'area giudicata idonea su cui lavorare, la società potrebbe passare di nuovo di mano.