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News sull'omicidio dello chef Manuel Costa

Lo chef dei vip Manuel Costa ucciso dall’ex socio Fabio Gaccio: per i pm è omicidio volontario

I pm hanno chiesto 18 anni di reclusione per omicidio volontario per Fabio Gaccio, accusato di aver ucciso il suo ex socio in affari, lo chef Manuel Costa, all’anagrafe Emanuele Costanza.
A cura di Enrico Tata
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News sull'omicidio dello chef Manuel Costa

Diciotto anni di carcere con l'accusa di omicidio volontario e detenzione irregolare di arma da fuoco. È quanto chiedono i pm per Fabio Gaccio, accusato di aver ucciso il suo ex socio in affari, lo chef Manuel Costa, all'anagrafe Emanuele Costanza. Secondo il procuratore Mario Malazzi non c'è premeditazione dietro al gesto. Nella ricostruzione degli inquirenti, Gaccio avrebbe letteralmente perso la testa durante una discussione legata alla gestione del locale Metropolis.

L'omicida, tra l'altro, si è presentato spontaneamente alle forze dell'ordine qualche ora dopo il delitto e con ancora i vestiti sporchi di sangue, confermando di avere ucciso lo chef dei vip. Il pomeriggio del 10 marzo del 2023 i due protagonisti di questa vicenda si sono dati appuntamento nei pressi dell'Osteria degli Artisti. Secondo l'accusato, una versione ritenuta credibile dalla procura, i due sono saliti a bordo della Mercedes di Gaccio e quest'ultimo ha chiesto allo chef di partecipare ai lavori di riapertura del Metropolis. Ma Costanza si è opposto e ha detto di non avere intenzione di finanziare quel progetto con altri soldi. Si sono accusati a vicenda di vantare crediti nei confronti dell'altro e a quel punto è scattata una lite furibonda. Prima gli spintoni, poi il colpo di pistola. Gaccio ha sparato due colpi al volto di Costanza. Non c'è stato scampo per lo chef e cugino dell'ex gieffina Floriana Secondi.

Queste le parole dell'imputato davanti ai giudici: "Ho sbagliato a sparare a Manuel Costa? Non lo so. Lui avrebbe dovuto mettere sul piatto trentamila europer riaprire il Metropolis. Ma si è rifiutato, nonostante gli avessi spiegato che io non avevo alcun debito nei suoi confronti. Spettava a lui liquidare quella somma. Ho insistito, lui non ha voluto sentire ragioni, abbiamo litigato, allora gli ho sparato".

E ancora:  "C’erano da fare dei lavoretti. Toccava a lui pagare. La mia parte l’aveva già fatta. Invece ha cominciato a tergiversare, poi a scaricare su di me le responsabilità della chiusura e, infine, a pretendere che mi sobbarcassi io le spese".

Al termine del procedimento con rito abbreviato, il pm Palazzi ha chiesto per Gaccio una condanna a 18 anni per omicidio volontario e detenzione irregolare di arma da fuoco.

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