Litorale laziale, la metà degli stabilimenti è irregolare: spazi non a norma e cibo sequestrato

Ostia, Nettuno, Civitavecchia, ma anche il litorale pontino e le isole: questi i luoghi analizzati dai carabinieri dei Nas nei giorni scorsi, su disposizione del Ministero della Salute a fronte di una media di irregolarità nel 31% delle strutture a livello nazionale. Nella sola provincia di Roma, però, il dato sale: non a norma quasi il 50% degli stabilimenti, nonostante i rincari sul prezzo fra il 5-10% di media, con picchi che raggiungono anche l'80%, come scrive la Repubblica. Ma i controlli non sono finiti e continueranno anche a Ferragosto.
Le irregolarità riscontrate dai Nas
Nelle perquisizioni i Nas hanno riscontrato diverse irregolarità, in quasi uno stabilimento su due. Nelle 26 strutture esaminate fra Nettuno e Civitavecchia, 12 non sono risultate essere a norma, 11 dei quali sono state segnalate ai sindaci, incaricati di prendere provvedimenti in questo casi. In totale, sono state avanzate 19 sanzioni, per un totale di 20mila euro.
In particolare, i carabinieri hanno contestato la mancata attuazione del piano di autocontrollo, ma anche carenze igieniche di varia natura, a cui se ne aggiungono altre carenze strutturali. In molti casi, sono state ritrovate mancanze sulla tracciabilità degli alimenti, spesso conservati male, in spazi con pareti scrostate o coperte di muffe: in un'attività sono stati addirittura sequestrati cento chili di pesci e crostacei.
La situazione sul litorale pontino
La situazione migliora verso il litorale pontino, dove non è risultato a norma il 25% delle strutture controllate, 40. I carabinieri dei Nas di Latina hanno trovato irregolari 10 di esse, hanno contestato 13 sanzioni amministrative per più di 10 mila euro e sequestrato 600 chili di alimenti, privi di tracciabilità e conservati in modo non conforme alla legge. Sospesi, infine anche tre depositi di alimenti, due dei quali non autorizzati.
Chiuso un ristorante a Terracina. E non fanno eccezione le isole: a Ponza sono stati sequestrati più di 600 chili di pesce. Più della metà delle strutture è risultata essere non a norma.